Lo scorso mercoledì 13 luglio l’azienda Gardner Denver Srl ha comunicato ufficialmente alle organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 23 persone su un totale di 325 dipendenti dei siti italiani.
La procedura rientra in una ristrutturazione a livello globale di 347 esuberi su 3500 dipendenti del Settore Industrial Product, motivata, a detta del gruppo, da una netta contrazione del giro d’affari e da un significativo peggioramento delle performance finanziarie.
I 23 esuberi sono stati individuati nei due siti Gardner Denver di Parma (19 esuberi nell’azienda storica ex Robuschi che conta da sola 210 dipendenti), e Lonate (4).
L’azienda ha inoltre comunicato che, ad oggi, i siti asiatici e americani sembra abbiano già terminato la procedura sugli esuberi, mentre sono in stato avanzato le trattative nei siti Europei in Inghilterra, Francia, Finlandia, Germania.
Ciò che lascia sgomenti, secondo sindacati e RSU, è il fatto che la procedura è stata decisa dall’alto senza nessun criterio e cade a pioggia in uguale misura su tutti i siti del gruppo.
È da più di un anno che le RSU aziendali e le organizzazioni sindacali chiedono costantemente rassicurazioni sulla permanenza del gruppo sul territorio, chiedendo di partecipare alla discussione negli investimenti, dell’organizzazione del lavoro e dell’efficienza del ciclo aziendale, denunciando le conseguenti problematiche alla promozione del marchio Robuschi nel mondo, attraverso i distributori commerciali del Gruppo.
Oggi, invece, viene presentata una procedura di mobilità che non affronta i veri problemi del sito produttivo e della strategia commerciale delle produzioni che vengono fatte in questo sito.
L’unico criterio che sembra essere stato adottato dal gruppo è quello di un taglio di personale che non tiene conto delle specificità e delle esigenze dei singoli siti. Peraltro il sito Robuschi si è sempre contraddistinto per il suo alto Ebitda, nonchè per la sua solidità e queste scelte aziendali porteranno inevitabilemnte ad un ulteriore impoverimento del kwow-how della Robuschi di Parma.
Per tutte queste ragioni è convocata l’assemblea dei lavoratori per mercoledì 20 luglio per decidere insieme a loro la strategia e le azioni da mettere in campo per contrastare le scelte del gruppo, in vista del primo incontro di venerdì 22 luglio.