“Quanto accaduto a Nizza non è solo gravissimo e aberrante, ma disumano. Chi compie gesti di questo genere non è un uomo ma una bestia”.
Fabio Rainieri, vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna non ci sta e nell’Aula del Consiglio regionale ha presentato una risoluzione a sua prima firma e sottoscritta da tutto il gruppo della Lega Nord, per esprimere vicinanza al popolo francese e per contrastare episodi di questo genere.
“Ora basta! Non è più accettabile che cose del genere accadano. E’ evidente che a dispetto di quello che alcuni si ostinano a dire siamo in guerra! Una guerra che alcuni conducono in modo vigliacco andando a colpire donne e bambini. Anziani disarmati e persone in festa che non avevano alcuna colpa se non quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E ora, che nessuno venga a dirci che l’uomo di origine tunisina ma residente a Nizza ha agito da solo, o che la strage di sangue è stata opera di uno psicopatico. Basta sminuire la pericolosità di quello che accade. E il nostro governo che cosa fa? Dorme? Vergogna!”.
“Alfano la smetta di giocare alla bella statuina e faccia qualcosa. Renzi scenda dal piedistallo dove da solo si è issato e chiuda le frontiere. La Mogherini che tanto ha voluto il prestigioso incarico in Ue smetta di sorridere e capisca che la situazione è ormai insostenibile. Non possiamo accettare che chi entra nel nostro Paese poi uccida a sangue freddo centinaia di persone. E’ evidente che qualcuno non ha voglia di integrarsi e del resto bestie come il colpevole della strage a Nizza non potrebbero certo integrarsi in una società evoluta. E allora alziamo i controlli alle frontiere. Chiudiamole se necessario. Ma facciamo qualcosa. Da uomo libero voglio che i nostri figli possano passeggiare tranquilli lungo le nostre strade senza temere che un animale, perché questo sono questi assassini, piombi su di loro alla guida di un tir con uno scopo solo: uccidere”.
“Per questo – attacca – invitiamo il Presidente Bonaccini ad attivarsi presso il Governo Italiano perché alzi il livello della politica di contrasto al terrorismo islamico. Fondamentale anche – continua – l’attuazione di leggi speciali in tutta l’area NATO e UE che prevedano controlli più serrati alle frontiere e verifiche capillari di quanto viene dichiarato e diffuso nei luoghi legali e illegali dove si pratica il culto islamico con immediato arresto di chi diffonde messaggi di odio religioso e in contrasto con i diritti garantiti dalla ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’ e chiusura per tempo illimitato degli stessi luoghi”.
“Non possiamo più stare a guardare. E’ il momento di muoversi se non vogliamo aspettare senza fare nulla la prossima strage, magari a casa nostra”.