Il rispetto per la religione altrui prima di tutto. Ma quando questa viola le norme igieniche? A sollevare la questione Fabio Rainieri che denuncia un fatto che sarebbe avvenuto nella piscina Guatelli di Fidenza: ad una donna di fede musulmana sarebbe stato consentito sabato scorso di fare il bagno vestita.
“Sono senza parole: nelle piscine pubbliche non si può fare il bagno vestiti per chiare ed evidenti ragioni di tutela igienico sanitaria. È vergognoso che questo sia stato consentito con la scusa dei motivi religiosi a dei fedeli mussulmani – commenta Rainieri – Sull’episodio ho comunque presentato un’interrogazione in Regione nella quale ho fatto presente che i regolamenti delle piscine di proprietà pubblica o privata destinate ad utenza pubblica hanno tra le principali finalità quella di far rispettare i requisiti igienico ambientali delle acque utilizzate stabiliti dalle normative nazionali e regionali. Pertanto dovrebbero prevedere il divieto assoluto per i bagnanti di immergersi vestiti nelle vasche degli impianti. Vorrei sapere se questa norma di civiltà e di igiene c’è anche a Fidenza o se invece alla piscina comunale Guatelli si preferisce derogare non tanto, come è ovvio, solo ed esclusivamente per le necessarie ragioni di pubblica sicurezza, ma anche per lasciar fare ai fedeli islamici secondo le loro tradizioni anche se sono rischiose per la salute pubblica e individuale”.
Nell’interrogazione il consigliere della Lega Nord ha chiesto quindi alla Giunta regionale di “specificare che i regolamenti delle piscine di proprietà pubblica o privata destinate ad utenza pubblica debbano sempre prevedere il divieto di entrare in acqua con indosso vestiti diversi dai costumi da bagno e che ad esso non si può derogare per motivi religiosi”.