La commissione sul Patrimonio si è riunita per prendere in esame la situazione delle due partecipate: Parma Infrastrutture e Asp Ad Personam.
Parma Infrastruttura ha recentemente cambiato i vertici e vede infatti Roberto Di Ciocco diventare il nuovo amministratore, sostituendo l’uscente Giuliano Chiari. Il dottor Chiari ha dichiarato che le sue dimissioni dipendono esclusivamente da motivi professionali.
Già qualche polemica era sorta sulla nuova nomina e l’assessore Ferretti ha quindi voluto precisare in commissione che Di Ciocco si è ufficialmente dimesso dal consiglio sindacale, evitando così, di fatto, possibili conflitti di ruolo, più di ordine morale che professionale.
Una panoramica sulla situazione di bilancio di Parma Infrastrutture ha evidenziato che la società ha chiuso l’esercizio 2015 in attivo per 165mila euro usando un parte delle azioni Iren per coprire eventuali sanzioni. Quattro milioni di queste azioni saranno cedute a breve per finanziare l’attività di Parma Infrastrutture. Sei milioni di azioni invece sono state tenute fuori dal patto di sindacato, una parte sarà destinata a coprire eventuali sanzioni da parte della guardia di finanza, nel quadro dell’inchiesta legata all’indebita detrazione dell’Iva e riscossione di Iva non dovuta sul canone Cosap, per gli anni 2010, 2011 e 2012. Altri 13 milioni di titoli sono attualmente bloccati e l’idea di è quella di riconsegnarli al Comune (proposta che dovrà però essere accettata dalla nuova amministrazione), in modo da coprire i crediti di 10 milioni e mezzo che la società deve ancora all’ente.
Si è vista una riduzione, rispetto all’anno precedente, del debito verso fornitori di 8 milioni. Raggiunto anche un accordo con l’istituto di credito Intesa San Paolo che concede una moratoria sui mutui in corso. “L’anno 2015 è stato sostanzialmente anno di grandi progettazioni mentre col 2016 abbiamo potuto aprire molti cantieri” ha dichiarato Chiari. Lo scorso anno sono infatti state emanate 215 delibere e attivati 52 cantieri.
Procedure di internalizzazione di alcune funzioni da parte del Comune hanno visto l’entrata nell’ente di Cosap, la manutenzione dell’arredo urbano, l’illuminazione pubblica, gestione degli impianti sportivi e aree verdi (tranne nelle scuole) e gestione delle fognature; a breve anche la manutenzione delle fontane non monumentali.
Per quanto riguarda l’assetto futuro della società, visto che al momento l’ente non può internalizzare in modo completo tutte le funzioni, sorge l’ipotesi dell’assessore Ferretti di trasformarla in una task force per le opere comunali strategiche.
Per quanto riguarda la società ASP, nel 2015 si è vista la fusione con l’ente San Mauro Abate di Colorno. Il bilancio del 2015 si è chiuso in pareggio. Bilancio che sarà l’ultimo relativo alla sola Asp Parma. A illustrare la situazione della società il direttore amministrativo Anna Mambrioni e l’amministratore Marcello Mendogni.
Attualmente i progetti di Asp sono quelli di vendere due terreni di proprietà, che si trovano al confine tra Parma e San Polo di Torrile, per poter coprire le spese della costruzione di una nuova struttura per Villa Parma. Il Comune ha erogato ad Asp un contributo di oltre 2 milioni ma se non dovessero andare a buon fine le alienazioni la società dovrà richiedere un finanziamento a istituti di credito. Finanziamento che non si esclude possa essere estinto anticipatamente dopo la vendita dei terreni. Un’asta del 2015 era andata deserta ma dopo una maggiore perizia sul valore del terreno la dirigenza è fiduciosa. Da definire poi il destino del complesso Romanini Stuard, per il momento l’idea di venderlo è stata archiviata e si pensa a un definitivo recupero della struttura attraverso un confronto con Asl e l’azienda ospedaliera.