Dietrofront del Comune: la scelta di prorogare l’esposizione dell’installazione di Michelangelo Pistoletto “Terzo Paradiso” fino al 18 settembre è stata ritirata. Scelta che aveva suscitato molte perplessità tra cittadini ed esponenti politici dell’opposizione. Il 4 luglio quindi è arrivata la comunicazione e saranno avviati i lavori di smantellamento.
Da diverso tempo si notava un certo degrado nel mantenimento dell’opera costituita prevalentemente da pallet. Intorno alla vicenda Terzo Paradiso anche episodi di violenza. Alcuni ragazzi di origine africana ad esempio avevano usato parti dell’istallazione artistica per picchiarsi. Lo sconcerto sulla decisione di lasciare l’installazione fino a settembre riguardava anche il tema del decoro e mantenimento urbano. Molti si chiedevano infatti in che condizioni sarebbe rimasto il bel prato verde di piazzale della Pace se per sei mesi fosse rimasta l’opera artistica.
L’associazione Manifattura Urbana, che ha curato la realizzazione dell’opera, informa quindi quanti hanno aderito all’iniziativa della necessità di collaborazione per il lavoro di smantellamento: “Per noi è stato un progetto partecipativo, sperimentale importante e riuscito. Avete risposto numerosi ed è stato un segnale forte e importate per la città. Purtroppo è maturata la necessità di smontarlo prima di settembre. Questa scelta nasce da una decisione condivisa dalle parti organizzative (Manifattura Urbana, il Comune di Parma e Parma Festival 360) e dalla presa di coscienza che la cura e il continuo rinnovo del Terzo Paradiso non possono essere affidati solo alla manutenzione dei partecipanti stessi e a Manifattura Urbana. Purtroppo alcuni elementi su cui contavamo tutti molto, sono venuti a mancare: come acqua, ordine, sorveglianza, attività, e questo ha sicuramente contribuito ad una difficile gestione di un progetto così ampio”.
Nella giornata del 17 luglio verrà organizzata una festa per salutare il Terzo Paradiso. L’associazione invita infine tutti a disallestire da soli la propria opera entro il 17 luglio. Chi non dovesse riuscire può contattare l’associazione Manifattura Urbana.