Baseball, tutto l’amore del mondo

Abbiamo sempre considerato gli Americani come un popolo di obesi patrioti interessati maggiormente a tagliare l’erba del proprio giardino piuttosto che alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute.

Li dipingiamo come una nazione di folli produttori d’armi, di ambiziosi costruttori di grattacieli e di arretrati settaggi culturali.
Al di là di ogni pregiudizio tuttavia, vero o falso che sia, c’è una cosa per cui non smetteremo mai di ammirarli e, in alcuni casi (MJ, THE BABE, CASSIUS CLAY), addirittura di venerarli … lo sport.

A colpirmi in particolare è quello che loro sono soliti chiamare “The great game”, ovvero il meraviglioso gioco del baseball.

A impressionare non è solo l’aria che si respira appena entrati allo stadio, quel profumo di pancetta affumicata che ti fa venire voglia di un hot dog e una birra, ma l’atmosfera in cui ti trovi incomprensibilmente immerso fin dal primo lancio.

Si crea un mondo parallelo dove le tifoserie non hanno alcun senso e, come in un anfiteatro romano, tutti saltano e gridano per lo spettacolo.

Sul campo di battaglia i gladiatori indossano pantaloni lunghi e berretto e, dopo il consueto inno nazionale da brividi, sono pronti a sfidarsi per 9 inning a suon di mazze e palline.

Piuttosto che annoiarvi descrivendo ogni singola regola di questo complicato sport, ho deciso di provare a spiegarvi il motivo per cui molti di noi ne sono completamente innamorati, ovvero il fatto che esso si dimostri col tempo sempre più simile alla nostra vita:

Amiamo il fatto che non ci sia un cronometro a decretare la fine di una partita, proprio come non esista una data prefissata per la nostra fine.

Amiamo il fatto che nel baseball venga offerta ad ognuno una seconda possibilità e, talvolta, addirittura una terza, proprio come quella che ognuno di noi merita dopo un errore.

Amiamo il fatto che la fortuna non vada assolutamente d’accordo coi soldi ma che, come nella vita, si sposti ogni anno verso una nuova franchigia, cancellando pronostici e statistiche, trasportandoti alla velocità della luce dalle stelle alle stalle e viceversa.

Amiamo il baseball per lo spirito di squadra che trionfa sui singoli, perché ognuno di noi ha bisogno di qualcuno che lo sorregga nei momenti di difficoltà.

Amiamo il baseball per i pochi decimi di secondo che esso ti lascia per decidere cosa fare ad ogni azione, per la sua capacità di metterti costantemente alla prova.

E infine, amiamo il baseball perché a fine partita, indipendentemente dal risultato, il rispetto reciproco accompagna tutti al bar a festeggiare con una Corona da mezzo litro.

(Manuel Piazza)