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Piccole imprese in ripresa, a Parma + 1,66%

Piccole-impreseLa locomotiva delle piccole imprese dell’Emilia Romagna sta ripartendo, anche se più lentamente rispetto al resto del sistema economico regionale. Le tendenze che segnalavano un miglioramento nella precedente rilevazione sono state confermate dai dati sul secondo semestre 2015, in particolare gli ultimi tre mesi dell’anno hanno fatto registrare un confortante +0,64% nel fatturato come non si registrava da tre anni.

Il dato semestrale ancora in lieve flessione è dovuto in particolare a certi settori, come le costruzioni, che continuano a soffrire. Mentre al contrario settori importanti quali la meccanica confermano performance decisamente positive. Tra le province sorridono in quattro: segno più nei fatturati per Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Parma. E’ questa in estrema sintesi l’analisi congiunturale sull’Osservatorio TrendER per il secondo semestre 2015.

TrendER è l’Osservatorio regionale realizzato da Cna Emilia Romagna che analizza le imprese in regione con meno di 20 dipendenti. Secondo la rilevazione sul secondo semestre 2015, il fatturato complessivo pur restando lievemente negativo continua il trend di miglioramento (-0,68% secondo semestre 2015, -1,76% primo semestre 2015, -7,75% nel secondo 2014). Il dato negativo è ancora dovuto alla performance della componente per conto terzi (-1,29%) che da sei semestri è più sfavorevole di quella complessiva. Comunque anche nel conto terzi la discesa rallenta, visto che il calo nel secondo semestre 2015 è stato del -1,29%, nel primo semestre 2015 era del -3,07%, nel secondo semestre 2014 era stato del -8,54%.

Confrontando primo e secondo semestre 2015 le dinamiche di fatturato sono positive per le micro e piccole imprese delle aree provinciali di Piacenza (+20,27%), Ravenna (+5,39%), Reggio Emilia (+5,20%), Parma (+1,66%). In negativo invece Rimini (-15,29%), Modena (-8,89%), Forlì-Cesena (-3,33%), Ferrara (-0,83%), Bologna (-0,46%).

L’analisi per trimestre mostra un ulteriore miglioramento dei dati: nell’ultimo trimestre 2015 il fatturato passa in positivo con una crescita del +0,64% che chiude una sequenza di dieci trimestri negativi, con la sola esclusione del modesto +0,05% registrato nel secondo trimestre 2015.

Analizzando i settori , tra il primo e il secondo semestre 2015, mostrano segni di ripresa: la meccanica (+7,5%) con una performance che non si riscontrava dal 2011, l’alimentare (+5,6%), i trasporti (+4,6%), la riparazione veicoli (+3,1%), i servizi alla persona (+1,3%): per questi quattro settori è il migliore risultato registrato da TrendER dal 2008. Restano molto negativi in particolare le costruzioni (-9,8%) che peggiorano anche rispetto al 2014, il legno mobile (-5,2%) e il sistema moda (-4,6%).

Nella seconda metà del 2015 sono cresciuti in maniera massiccia gli investimenti, con un incremento del +21,9%, tendenza che non si era mai riscontrata dal 2008 da TrendER. Questo deciso miglioramento è dovuto a vari fattori: la ripresa dell’attività con una crescita degli ordini, quindi per le imprese una prospettiva più duratura di miglioramento che le incentiva ad investire. Ma anche un effetto “rimbalzo” visto che gli investimenti dal 2008 erano crollati.

La ripresa degli investimenti è più accentuata per la componente degli investimenti in macchinari (+42,14%) ma buona anche la performance degli investimenti in immobilizzazioni e materiali cresciuti del +20,24%.

Molto positive anche le dinamiche tendenziali delle principali voci di costo che passano, praticamente tutte, in positivo: le spese per retribuzioni salgono del +8,63%, migliore performance dal 2008. Ottima la crescita delle spese per la formazione con un aumento del +17,81%. Salgono anche le spese per le assicurazioni del +4,4%. Unico dato in negativo le spese per i consumi che continuano ad essere in negativo (-6,29%) seppure in miglioramento rispetto ai semestri precedenti. La flessione delle spese per i consumi è comunque fortemente condizionata dal calo dei prezzi per i prodotti.

“Da questa nostra indagine – commenta Paolo Govoni, Presidente Cna Emilia Romagna – si confermano i segnali positivi che avevamo già registrato nelle precedenti rilevazioni di TrendER. Segnali confortanti, che ci dicono come la tendenza al miglioramento sia in atto, ma ancora troppo fragili per dire che le piccole imprese siano uscite dalle difficoltà. E’ dunque importante cogliere questa ‘ripresina’ e consolidarla, evitando il rischio che si torni indietro. Per fare questo Cna si sta impegnando nei confronti di Istituzioni e banche affinché le loro politiche assicurino una ulteriore spinta per le piccole imprese emiliano romagnole. Imprese che rappresentano, nonostante le difficoltà, la spina dorsale dell’economia regionale e che stanno dimostrando grande forza e carattere di fronte alla crisi più dura degli ultimi 70 anni”.

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