“Un anno è un tempo sufficiente per uscire da una situazione di emergenza e recuperare un po’ di normalità? Per gli assessori Laura Ferraris e Laura Rossi evidentemente no. Era il luglio del 2015 quando in modo un po’ concitato si decise di far saltare la rassegna cinematografica estiva del D’Azeglio, un appuntamento caro non solo ai residenti dell’Oltretorrente ma anche al resto della città. Alla base di quella decisione vi era l’allora recente decisione di utilizzare l’immobile degli ex Stimmatini per accogliere le famiglie provenienti da due centri sociali occupati: la loro presenza a fianco dell’arena estiva rendeva impossibile per i gestori del cinema essere in regola con le certificazioni di impatto acustico. All’epoca ricordo parole appassionate da parte dell’assessore Ferraris a difesa del D’Azeglio e le promesse rispetto alla possibilità di trovare soluzioni alternative.
Purtroppo però alle dichiarazioni d’intenti non sono seguiti i fatti, visto che la scorsa settimana è arrivata la notizia che neanche quest’anno si farà la programmazione estiva all’aperto.
Alla base di questo pasticcio vi è la decisione dell’assessore Rossi di utilizzare l’immobile degli ex Stimmatini per ospitare le famiglie che erano all’interno di alcuni centri sociali occupati. A suo tempo abbiamo sottolineato come questa scelta non fosse felice per tutta una serie di motivazioni, non ultima la difficoltà oggettiva in cui si veniva a trovare il cinema D’Azeglio, ma questo non ha minimamente scalfito la determinazione dell’amministrazione che quanto a scelte infelici trova sempre il modo di distinguersi.
Prendo atto che in questa vicenda Laura Ferraris ha cercato di trovare delle soluzioni che consentissero di non penalizzare il D’Azeglio ma di fronte alla consueta “inamovibilità” delle decisioni prese dalla collega responsabile dei servizi sociali il risultato non è cambiato. E visto che si tratta di un risultato di straordinaria gravità, che non solo colpisce una storica realtà culturale cittadina ma penalizza un’intera città sarebbe forse il caso che si facessero delle riflessioni serie sull’efficacia del proprio operato a tutela delle realtà culturali cittadine.
A Luigi Lagrasta, storico gestore del D’Azeglio, e a tutti i parmigiani va la mia solidarietà: siamo tutti vittime di un pasticcio che davvero questa bella realtà inserita nel cuore dell’Oltretorrente non meritava di subire”.
Roberto Ghiretti
Parma Unita