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Li consideriamo i cugini “sfigati”, ma sulla sicurezza danno una bella lezione alla nostra amministrazione.
Parliamo di Reggio Emilia, dove la giunta capeggiata da Luca Vecchi (PD) ha emesso, tanto quanto il cuginastro parmigiano, un nuovo, o meglio, riformato, regolamento di Polizia Urbana che prevede, tra e atre cose, un assembramento di forze davanti al teatro Valli, “sede” di disagio, spaccio e palcoscenico delle recenti, sconcertanti, vicende di cronaca nera, tra cui un accoltellamento mortale.
Da quando? Da subito. Per quanto? Fino a quando il problema non sarà risolto, anche tramite un assoluto proibizionismo fatto di alcool non venduto a qualsiasi ora del giorno e della notte in quelle zone, come spiega la Gazzetta di Reggio.
Una soluzione drastica, forse proibizionista, non molto ortodossa ma che ha il sapore del definitivo, a differenza di quei controlli spot fatti a Parma nelle zone calde. Quali?
Oltretorrente, dove si proibisce di vendere alcool mandando in crisi i bar degli autoctoni, ma non si blindano le attività di dubbia legittimità, kebabbari e affini, che le multe lo vendono tanto quanto e le multe le usano come carta da parati, e Piazzale della Pace, sempre più regno di nordafricani, spaccio, degrado, lassismo.
Guarda caso, anche in Pilotta abbiamo un teatro, e che teatro, una biblioteca, qualcosa da salvare, prima che l’assessora Ferraris decida che il Teatro Farnese è legna da ardere.
Mancano le forze? Probabilmente anche a Reggio. Ma anziché alle multe, la municipale si dedica alla sicurezza, con la collaborazione di Polizia e Carabinieri. Ci voleva un genio?
Forse bastava il buon senso, che è fuggito da Parma in beneficio dei cuginastri, che per una volta hanno qualcosa da insegnarci. A un anno dalle elezioni, qualcuno guardi e impari.