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Non si è accontentato di perseguitare la ex, ha anche avvisato i carabinieri che l’avrebbe uccisa. Così un fidentino trentatreenne, operaio stagionale con origini nel modenese e piccoli precedenti, è finito in Via Burla.
Le prime offese, diventate poi infamie e minacce alla ex compagna, una venticinquenne di Fidenza, erano iniziate a febbraio: prima ingiurie lungo la strada, poi telefoniche.
Quelle solite angoscianti parole che ormai troppe donne sentono, “stron.., putt…”, e altre carinerie: da li la prima denuncia, tramutata dal magistrato in divieto di avvicinamento.
Violato dall’uomo lo scorso 24 maggio, col solito copione di offese e parole pesanti: così quando il 10 di giugno gli uomini dell’arma hanno bussato alla sua porta per notificargli l’aggravamento della sua posizione, ovvero gli arresti domiciliari, l’uomo ha dato in escandescenze con commenti in stile “brutta …… io l’ammazzo per colpa sua adesso sono ai domiciliari”.
Parole cariche di rabbia e odio, che hanno indotto i carabinieri della Stazione di Fidenza a ritenerlo potenzialmente pericoloso: lunedì per lui si sono aperte le porte del carcere.