Era iniziata bene per il Parma. La cessione, ufficializzata seppur fresca fresca, un gol regolare annullato, uno segnato, un gioco vero, la pace coi tifosi. Ma in mezzo ci si è messa una Lazio discreta, come il match nell’insieme, ma non irresistibile, che con un aiutino di Guida e un aiutone della difesa gialloblù si è dimostrata aquila rapace. A Palladino ha risposto Mauri Anderson ha chiuso i conti. Per il Parma la sola luce è russo cipriota.
PREPARTITA DI “CESSIONE” – E’ un pomeriggio di sole, tiepido e sereno al Tardini. Ma alle due plana sullo stadio la notizia che sogni ma non ti aspetti e scuote tutti: Parma ceduto. Subito è una voce, ventilata da Sky. Poi arriva la conferma di Leonardi, che ne decreta l’ufficialità. I nuovi proprietari sono russo – ciprioti, nelle prossime ore si conosceranno nomi volti dettagli, ma per ora importa solo la certezza che il Parma avrà un futuro.
FORMAZIONI – Mirante non ce la fa: per lui nemmeno la panchina, tra i pali confermato Iacobucci. In difesa tocca a Santacroce il ruolo di vice-Felipe, fasce affidate a Rispoli e Gobbi prefertito a De Ceglie, Cassano e Palladino in avanti con Mauri e Galloppa a svariare alle loro spalle. Nella Lazio Pioli opta per il 4-3-3, ancora panchina per Klose, nonostante i malumori e l’incontro chiaritore in settimana, preferita la rivelazione Djordjevic.
ANNULLATO AL PARMA UN GOL REGOLARE – Nei primi 10 minuti in campo si vede solo la Lazio, al 4’ con una punizione Biglia fa tremare l’incrocio dei pali, per gli altri sei minuti pressing in mezzo al campo e difesa gialloblù in affannosa chiusura. Al decimo il Parma si sveglia, e che sveglia: Palladino lancia Cassano che mette una palla deliziosa per Gobbi che in tap-in insacca. Gol regolare, azione perfetta. Annullata da Guida per un fuorigioco che solo Di Fiore ha visto: replay alla mano, Cassano è in gioco di un paio di metri almeno. Pioli inverte gli esterni, La Lazio prende metri. Al 19esimo Iacobucci esce male, non trattiene la sfera, Biglia tira, la difesa mura, Biglia ritira, la difesa rimura. Sette minuti dopo tocca al Parma il consueto appuntamento con la jella: bella punizione di Lodi, calibrata per Costa, che in spaccata centro in pieno la traversa.
PACE FATTA COI TIFOSI – Un po’ di coraggio in campo e (soprattutto) le notizie di cessione hanno ringalluzzito la Nord. Per la verità mai muta, aggressiva o troppo polemica, ma magari un po’ spenta, è calda, come il sole che la illumina, presente alla squadra come non si sentiva da settimane. Al 37esimo Pioli è costretto a cambiare: si fa male a un ginocchio, nel tentativo di chiudere Rispoli, Braafheid, costretto a lasciare il campo in barella. Al suo posto, Cana.
TUTTO IN DUE MINUTI – Allo scoccare del 45esimo il Parma trova il vantaggio: Santacroce crossa dalla destra, Palladino in torsione anticipa de Vrij e insacca un gol bellissimo, dei suoi. Ma passano due minuti e venti secondi, venti in più del recupero concesso, e la Lazio trova il pareggio: punizione di Biglia che Iacobucci non trattiene, palla fuori area, azione convulsa e insistita in area gialloblù, sfera sui piedi di Mauri che insacca. Ma quando la sfera è partita da fuori area erano già scaduti i due minuti, arbitro accerchiato (inutilmente) e stadio imbufalito. Materiale da moviola anche questo.
LA RIPRESA – L’intervallo va via rabbioso, per un fuorigioco ventilato di Mauri (che non c’è) e per i venti secondi incriminati. Tanto che la ripresa inizia con un’acceso dialogo Guida – Donadoni in mezzo al campo. La gara è più nervosa che bella, ci prova Lulic in diagonale ma lambisce il palo di un nulla, ci prova Mauri, ma Jose, quello del Parma, servito da Gobbi, ma il tiro è troppo debole e sciupa. Al 59esimo Gobbi pasticcia e regala la palla a Dordjevic che vola e serve Anderson per il più semplice dei raddoppi. C’è spazio per la girandola dei cambi, per il Parma che ci prova, Lodi che schianta una palla in barriera e la Lazio che si limita a contenere. Nella Lazio entra Klose, nel Parma Belfodil (per Djordjevic e Mauri), prima erano subentrati Acquah a Galloppa e Keita a Anderson, ma la partita sembra incanalata al proprio destino. Il Parma va in affanno, Iacobucci pasticcia, la difesa peggio, il centrocampo confeziona falli anzichè palle giocabili per le punte, la Lazio rischia di fare tris, ma finisce così. Ennesima sconfitta per i ducali, dodici su 14 giocate, per la precisione, non c’è allegria nel congedo di Ghirardi. Resta solo da sperare che con l’ufficialità del passaggio torni la vittoria.
TABELLINO e PAGELLE
Parma (3-5-2): Iacobucci 5; Santacroce 6 (66′ Mendes 6), Lucarelli 6, Costa 6; Rispoli 6, Galloppa 6 (70′ Acquah 6), J. Mauri 6 (77′ Belfodil 6), Lodi 5,5, Gobbi 5,5; Cassano 6, Palladino 6,5. A disp.: Cordaz, Coric, Ristovski, De Ceglie, Lucas Souza, Bidaoui, Mariga, Jorquera, Pozzi. All.: Donadoni
Lazio (4-3-3): Marchetti 6; Basta 6, De Vrij 5,5, Radu 6, Braafheid 6 (38′ Cana 5,5); Parolo 5, Biglia 6,5, Lulic 6; F. Anderson 6,5 (66′ Keita 6), Djordjevic 6 (77′ Klose sv), Mauri 6,5. A disp.: Berisha, Cavanda, Strakosha, Novaretti, A. Gonzalez, Onazi, Ledesma, Cataldi. All.: Pioli
Marcatori: Palladino (P), Mauri (L), F. Anderson (L) Ammoniti: Lodi (P), Biglia (L), Santacroce (P), Gobbi (P), F. Anderson (L)