“Per salvare il ramo alberghiero delle Terme e i posti di lavoro connessi ci vuole l’intervento urgente e concreto degli enti pubblici soci di Terme, soprattutto il più importante che è la Regione Emilia-Romagna, anche a costo di sacrifici economici”.
Queste le parole con le quali il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa regionale ed esponente della Lega Nord , Fabio Rainieri è tornato sulla crisi aziendale degli Alberghi Porro e Valentini.
“Se il Presidente di Terme, lo stesso che l’estate scorsa definiva politica al suo peggio quella del sottoscritto che sollevava dubbi sull’affidabilità dell’affittuario del ramo alberghiero poi rivelatisi tutti fondati, chiede di andare oltre le affermazioni di principio e intervenire attivamente ecco allora la proposta concreta: – ha proseguito Rainieri – Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma e Comune di Salsomaggiore Terme, soci di Terme di Salsomaggiore e Tabiano spa, se non riescono ad avere la moratoria per il pagamento del canone dello scellerato leasing finanziario stipulato nel 2009 per la ristrutturazione del Valentini o la soluzione del contratto come richiesto nella proposta di concordato preventivo, ci mettano loro i soldi che comunque avevano garantito con lettera di patronage forte. Nel disastro provocato, quello sì dalla peggior politica, non vedo altra soluzione che l’intervento diretto degli enti soci che delle scelte sbagliate fatte sono comunque responsabili. Mi riferisco in primo luogo alla Regione Emilia-Romagna che non può pensare di andarsene dalla società termale, come vuole fare con il suo progetto per la razionalizzazione delle partecipate regionali, abbandonando a se stesso un territorio già nei fatti da lei penalizzato”.
A ruota il segretario della Lega Nord di Salsomaggiore, Giuseppe Coppellotti: “speriamo ancora che in un modo o nell’altro per il Porro ed il Valentini si trovi una soluzione, per i lavoratori e le loro famiglie e per non aggiungere altre due rovine alla nostra città. Temiamo però che queste importanti opportunità vengano trasformate in villaggio vacanze per clandestini: le cooperative girano per la città alla ricerca di appartamenti sfitti nei condomini facendo offerte ai proprietari, quale migliore occasione a prezzi stracciati?”.
“Adesso – conclude – è il caso di dire ‘era scritto’: una società fantasma, senza capitali, senza affidabilità da parte delle banche, senza storia, senza esperienza, dopo aver lucrato un po’ di incassi l’estate scorsa, non sarebbe riuscita a passare l’inverno, così è stato”.