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Grazie Claudio, in tutte le lingue del mondo

Ranieri Parma“Succede, una volta nella vita”. Così Massimo Gramellini descrive la favola Leicester, sogno moderno diventato realtà, con la cenerentola, costruita con scarti e scommesse, guidata dall’eterno perdente di lusso, diventata principessa, con la mutazione amplificata dal tam tam mediatico dell’era 2.0.

La cenerentola che ieri sera ha appiccicato gli sportivi alla tv davanti a Chelsea Tottenham, rendendo il pallone del pareggio casalingo pesante come marmo ma leggero come il volo in paradiso degli uomini di Ranieri, cui bastava gli Spurs non vincessero per salire sulla cima della Premier, è il Leicester.

Costruito con scommesse, avanzi di galera o poco meno, giocatori che correvano col bracciale elettronico alla caviglia e nemmeno erano segnati sul taccuino delle grandi. Figli di un calcio minore, rospi per una stagione principi, baciati dal capriccio bizzarro di Eupalla.

Che ha voluto premiare Claudio da Roma, l’uomo degli eterni rilanci, che ha portato i suoi ad imparare a fare la pizza per premiare la prima gara senza reti subite. Un perdente di lusso fino a ieri, l’ultima scommessa vinta, prima del Leicester, era stata salvare il Parma, riuscendoci, con dignità, lavoro, abitudine a mettere tutti sullo stesso piano e premiare sempre e solo, con educazione e gentilezza, la fatica e la dedizione. In mezzo qualche scommessa persa.

Poi, Leicester. Una città dimenticata dagli aeroporti, l’anno scorso salva per miracolo più o meno nello stesso giorno che quest’anno ha detto Premier.  Nella rivincita del Leicester e di Claudio Ranieri c’è tanto Parma. In modo immaginifico.

C’è il Parma di ieri, quello con Scala in panchina e Minotti capitano, per intenderci. Quello che è stato favola simile, e se la serie A fosse stata più pulita, avrebbe vinto altrettanto, sarebbe arrivato sul tetto della serie A. Finì eterna seconda, dietro Calciopoli. Certo, avrebbe avuto meno risalto mediatico, non esisteva la pay tv ad amplificare la favola, a renderlo mediatamente “fico”, simpatico alle grandi testate di carta cui non piacevano troppo i gialloblù perché facevano vendere meno delle milanesi varie.

Ma avrebbe vissuto la sua favola compiuta, anziché dimezzata.

E c’è il Parma di Ranieri, la città e i tifosi che ha messo d’accordo nello stimarlo, e rispettarne le scelte.

Poi c’è il Parma di domani. Che con una società pulita che sa di buono, potrebbe essere il nuovo Leicester. Chi pensa sia pazza, se lo annoti. Lo ha detto Gramellini, una volta nella vita può succedere. Tra qualche anno magari al Parma, con una società che sa di pulito,  un manipolo di uomini che ha talmente voglia di giocare e vincere ed essere il Parma che chissenefrega se non si chiama Cassano, una società che ha voglia di riprendersi, con ruoli diversi, quello che anni fa le è stato impunemente portato via. 

 

 

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