Tre famiglie senza casa hanno occupato la Casa Cantoniera di via Emilia Est, di fianco alla zona commerciale Pittarello – Oviesse – Wellfit. In occasione del corteo per il 25 aprile è stata annunciata l’apertura della casa abbandonata.
LA NOTA DELLA RETE DIRITTI IN CASA – “Oggi 25 aprile 2016, nel 71°anniversario della Liberazione dal nazifascismo, 3 famiglie in emergenza abitativa sono entrate in uno stabile Anas di via Emilia Est per riprendersi il diritto all’abitare e per darsi una prospettiva di futuro. Si tratta di famiglie alle quali il mercato immobiliare nega accesso perché in difficoltà economica e alle quali è stata negata assistenza pubblica perché le politiche abitative attuali e passate sono completamente inadeguate alla gravità della situazione. Dinnanzi a un aumento degli sfratti e dei pignoramenti spropositato e a un livello dei costi di affitti e mutui senza precedenti, l’intervento degli enti pubblici, dallo stato ai comuni, si limita a meno dell’ordinaria amministrazione. Si rincorre anzi il mercato con la messa in vendita del patrimonio pubblico per grattare il fondo del barile e offrire ulteriori possibilità di speculazione agli immobiliaristi. Lo stesso destino grava probabilmente anche sulla casa Cantoniera di Via Emilia Est, dalla quale gli ex assegnatari sono stati cacciati e che poi è stata lasciata a marcire in attesa dello speculatore di turno, in una zona di espansione urbana e commerciale che può essere appetibile anche per l’esistenza di un’area di pertinenza di discrete dimensioni. La casa, che era già stata aperta e usata da tossici e spacciatori, deve tornare al suo uso naturale, cioè essere abitata e vissuta.
E’ intenzione degli abitanti provvedere al ripristino e ai lavori di ristrutturazione per poi provare ad ad offrire ad Anas la proposta di una regolarizzazione con pagamento di un affitto sociale dal quale detrarre le spese per i lavori effettuati e un riconoscimento per le attività di manutenzione del posto. L’area verde retrostante le abitazioni sarà gradualmente recuperato e messa a disposizione per attività ricreative. Questa prassi del recupero del patrimonio abbandonato e inutilizzato è la nostra risposta a chi crede che un diritto così fondamentale come quello ad avere un’abitazione debba essere gestito dal mercato nell’interesse di speculatori grandi o piccoli che siano. Il patrimonio abitativo esistente è già più che sufficiente a garantire la copertura del fabbisogno. Le migliaia di appartamenti sfitti esistenti in provincia di Parma, a fronte di migliaia di famiglie senza alloggio o in procinto di perderlo, sono la dimostrazione, qui come altrove, dell’inadeguatezza dello strumento- mercato, che inevitabilmente sottrae alle fasce più povere della popolazione il diritto all’abitare.
Siamo convinti che la lotta per il diritto all’abitare, coniugata con quelle per il diritto a un lavoro degnamente remunerato e a un reddito per chi il lavoro non ce l’ha, costituisca l’antidoto contro l’emarginazione sociale, vera causa della diffusione di un fanatismo religioso che trova radici in settori sociali e in generazioni che non vedono alcuna speranza nel loro futuro. Oggi si ricorda la lotta di milioni di italiani contro la dittatura nazifascista e noi intendiamo ricordare che esiste una dittatura molto più subdola e altrettanto pericolosa che è quella di chi impone il mercato in tutti gli aspetti della vita sottomettendo le nostre vite, i nostri bisogni, l’ambiente che ci circonda all’unico principio dominante che è quello di garantire profitto, non importa se imposto a colpi di depredazioni e guerre, con conseguenti migrazioni di massa, sottrazioni di diritti fondamentali, segregazioni”.
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