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Dicevano mai più casi Parma… E il Rimini sciopera

Dicevano “mai più casi Parma”. Si sperticavano di promesse Figc, Lega e Aic, quando in palio c’erano i gettoni sonanti dei diritti TV barattate con promosse mai mantenute a giocatori che si, il loro lo hanno fatto scendendo in campo sempre. E anche con onestà.

Si sono riempiti la bocca di promesse e belle parole, mentre i tifosi gialloblù ingoiavano prima il fallimento, poi la retrocessione, infine la caduta nei dilettanti.

Che il Parma ha dovuto affrontare da solo, perché finito campionato finito amore, e ognuno per la sua strada, a Tavecchio e compagnia li scranni, a Parma il fango.

Mai più casi Parma, sbraitavano, ben sapendo che se la A sbanda e la B fa schifo, la Lega Pro rasenta il collasso.

Ed ecco la conferma, con il Rimini, Lega Pro, che fa sapere che sciopererà, perché si, sono finiti i soldi, e si, qualcuno ha esaurito pure la pazienza.

È questa volta l’Aic sta con loro, non promette garanzie in cambio di 90 minuti in più.

Oggi saremo anche tutti Rimini, che fa tanto “figo”, ma siamo anche tutti più incazzati. Perché i diecimila che nella  polvere hanno riscoperto l’amore per il calcio e la voglia di Nord, si meritavano almeno che “mai più casi Parma non fosse una squallida bugia”, come squallido è’ stato il modo in cui il Parma e’ stato trattato.

Ma questo è’. E nell’abbraccio virtuale au tifosi riminesi, l’amarezza di chi rivive il dolore e si sente di nuovo preso per il ….

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Ecco il comunicato congiunto di Aic e  Rimini Calcio:

“L’Associazione Italiana Calciatori e la prima squadra della A.C. Rimini 1912 s.r.l. vogliono mettere in evidenza l’attuale situazione dei calciatori: ad oggi la società ha reso impossibile la prosecuzione di qualsiasi attività sportiva, rendendosi inadempiente in riferimento alle obbligazioni contrattuali.

Ormai da mesi non viene corrisposto alcun emolumento, rendendo difficile se non impossibile per i calciatori il loro mantenimento e quello della propria famiglia.

Le  risposte e le soluzioni richieste nelle settimane passate non sono arrivate da parte della Società e la situazione, di per sé inaccettabile, è adesso assolutamente insostenibile.

I calciatori si sentono umiliati e denigrati come professionisti e come uomini e non vi sono più le condizioni per il corretto prosieguo dell’attività sportiva, assolutamente necessario anche in considerazione della specificità della prestazione richiesta ai calciatori.

I calciatori ben comprendono l’amarezza della città di Rimini e soprattutto della tifoseria, che sino ad oggi ha supportato l’attività, frequentemente sobbarcandosi anche i costi di pullman e trasferte, ma l’assoluta latitanza della società non consente il sereno svolgimento dell’attività lavorativa nell’attuale approssimazione e improvvisazione.

La situazione è oggi irrimediabilmente compromessa e non consente in alcun modo la prosecuzione dell’attività lavorativa; valutata l’estrema gravità del contesto (dovuta all’irresponsabile condotta della società), vista l’impossibilità per i calciatori di proseguire il rapporto lavorativo e di adempiere alle proprie obbligazioni nell’assoluto inadempimento della parte datoriale, con il presente comunicato i calciatori e l’A.I.C. comunicano che, in assenza dell’adempimento delle obbligazioni maturate entro venerdì 1 aprile p.v. e per tale denegata ipotesi, viene indetto fin d’ora uno sciopero dei calciatori tesserati per la società A.C. Rimini 1912 s.r.l. per la giornata del 2 aprile 2016″.

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