“Sulla vicenda del patto di sindacato di IREN si assiste all’ennesima mistificazione della realtà da parte di Pizzarotti che si erge a difensore degli interessi dei parmigiani nei confronti di Torino, Genova e Reggio Emilia. Peccato che in questi 4 anni non lo abbia mai fatto e abbia perseguito in IREN solo i suoi di interessi e quelli dei suoi amici Bagnacani e Rossi lautamente pagati per non fare nulla di utile per il territorio.
E’ stato Pizzarotti a decidere nel 2014 di uscire dal Patto di sindacato, perdendo quel ruolo che non ha mai voluto esercitare nell’interesse di Parma, quando poteva benissimo rimanervi. La realtà è che voleva mano libera per pagare i debiti di STT con il patrimonio delle azioni, invece di chiedere alle banche di fare la loro parte, e per finanziarsi un po’ di opere elettorali. I 4 milioni di azioni messi in vendita con il bilancio 2016 per fare cassa sono una scelta di questa amministrazione, che non si giustifica certo con il debito o altre panzane.
Nel frattempo il Comune di Parma ha perso qualsiasi peso all’interno di IREN: le nuove funzioni di ricerca e innovazione che dovevano essere insediate a Parma, come richiesto da un nostro ordine del giorno votato in Consiglio comunale, non sono mai arrivate. Fino al 2013 Parma era sede del Direttore generale dell’intero gruppo Iren e delle funzioni di amministrazione, finanze e controllo oltre che di una delle società del gruppo. Oggi si è persa la società e si sono perse tutte le funzioni direttive e, come hanno evidenziato i sindacati nello sciopero del 29 febbraio, si perderà anche la centrale di tele controllo della rete elettrica, l’ultima funzione di alto profilo rimasta. Un bel risultato nell’interesse dei parmigiani, non c’è che dire.
Su una cosa però Pizzarotti ha ragione: la gestione di IREN non la decide un partito, ma gli amministratori in rappresentanza dei loro cittadini che pagano le utenze. E la verità è che Pizzarotti non ha mai fatto contare il peso dei cittadini che rappresentava se non per le poltrone degli amici e il suo cumulo di cariche in ANCI, tutte coincise con passaggi cruciali della governance di IREN che hanno progressivamente impoverito la sede di Parma”.
Nicola Dall’Olio – Capogruppo PD Consiglio comunale di Parma