Segnali estremamente positivi arrivano dalle imprese della meccanica e della subfornitura emiliano romagnole, punto di riferimento per l’industria manifatturiera regionale, che hanno visto chiudersi il 2015 con fatturati in crescita (per il 47,6%), ordinativi adeguati (88,1%) e una crescente soddisfazione (il 67,4% degli imprenditori è ampiamente soddisfatto).
Anche sul fronte dell’occupazione si registrano importanti risultati. Nel 2015 ben 6 imprese su 10 (60,5%) hanno aumentato il proprio personale, mentre oltre un terzo (34,2%) lo ha mantenuto stabile; per l’anno in corso son oltre otto su dieci (82,4%) a non prevedere variazioni mentre il 14,7% prospetta nuove assunzioni. Questo quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE realizzato da Senaf in occasione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione (Fiere di Parma, 17-19 marzo 2016) che – con quasi 1.600 espositori presenti nei 10 saloni tematici, 24 unità dimostrative e isole di lavorazione, 6 piazze d’eccellenza e 72 convegni tecnici – sarà l’occasione per trovare soluzioni e processi che ottimizzino la propria produzione e incontrare partner con cui sviluppare concrete occasioni di business.
“I numeri emersi dall’Osservatorio MECSPE non fanno che confermare che ci troviamo di fronte a un comparto in forte ripresa e che mette al centro il capitale umano, grazie anche al Jobs Act che per le imprese è un strumento efficace per trovare nuove risorse – afferma Emilio Bianchi, Direttore di Senaf – Eppure questo non è sufficiente. Per essere competitivi e avere successo, bisogna avere, oggi più che mai, personale formato: investire in formazione costa, ma porta a performance migliori”
Tornando ai dati dell’Osservatorio MECSPE si vede come nel 2015, il 22,9% ha dedicato alla formazione dei propri dipendenti “fino a 10 ore all’anno”, il 25,7% “tra le 11 e le 20” e ben il 45,7% “oltre le 21 ore”, mentre solo il 5,7% non ha fornito formazione. Per il 2016, oltre nove imprenditori su dieci (94,1%) investiranno nell’aggiornamento dei propri dipendenti, e l’11,8% aumenterà il budget dedicato rispetto all’anno precedente.
Ma quali sono gli strumenti che le imprese utilizzano per la ricerca di operai e tecnici specializzati?
Il 62,5% si affida alle “Agenzie di ricerca del personale” ma anche la scuola è un punto di riferimento importante e in particolare gli “Istituti tecnici” (28,1%) e gli “Istituti/Scuole professionali” (12,5%).
In misura nettamente minore le aziende scelgono di pubblicare “Inserzioni” (12,5%), ricorrere agli “Uffici di collocamento” (18,8%) e monitorare i propri competitor attingendo dal loro bacino dipendenti (9,4%). Per assecondare invece i flussi incostanti di lavoro e sopperire ai vincoli previsti dalle assunzioni sono sempre le “Agenzie interinali” i primi interlocutori delle imprese (68,8%) mentre il 6,3% sceglie “Prestatori d’opera occasionali”. Una quota comunque alta (21,9%), invece, preferisce non assumere.
Le figure che l’industria parmense ricerca maggiormente da inserire nell’organico come dipendenti*:
Nella provincia di Parma, secondo i dati Excelsior-Unioncamere ed elaborati da Senaf in occasione di MECSPE (Fiere di Parma, 17 – 19 marzo 2016), nel primo trimestre 2016 si prevedono 1.390 assunzioni di dipendenti, anche se questo non significa un incremento di occupazione sul territorio perché non considera le cessazioni di rapporti lavorativi. Di queste il 25%, pari a 350, riguardano l’industria, con contratti che saranno a tempo determinato per il 57% e indeterminato per il 31%.
La grafica per l’Emilia Romagna: Grafici _Emilia Romagna
Nello specifico: le industrie metalmeccaniche ed elettroniche prevedono di assumere, in questi primi tre mesi dell’anno, 180 operatori (51% del totale industria); le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 100 (29%); le “Altre industrie” 70 (20%).
I profili più ricercati sono quelli di operai specializzati (54%) e di dirigenti e professionisti specializzati e tecnici (30%); il 57% richiede in generale esperienza specifica e sul fronte dell’istruzione la maggior parte gradisce il titolo di studio, con particolare preferenza per il diploma (42%). Se per il 46% il sesso del candidato è indifferente, il 47% preferisce comunque il genere maschile. Per quanto riguarda l’età, il 48% non ha preferenza, il 30% si orienta verso gli “under 29” e il 22% “oltre i 29”.
* Il dato si riferisce esclusivamente alle previsioni di assunzione di “lavoratori dipendenti”, ovvero a tempo indeterminato, a tempo determinato (inclusi i contratti per motivi stagionali), apprendistato e altri contratti (a chiamata).