Non c’è pace per la Pali Italia, o meglio, ciò che ne rimane.
Dopo il misero fallimento dello stabilimento parmigiano, invano tentato di salvare da un imprenditore locale (LEGGI), con i dipendenti rimasti in mezzo a una strada senza ammortizzatori sociali e con l’azienda piena di ordini inesausti, stesso destino è capitato all’Eurozinco (controllata di Pali Italia).
Lo comunica, in una nota, la Cisal Metalmeccanici:
“Lo stabilimento EUROZINCO Spa, controllata da Pali Italia SpA, ( già in fallimento) è leader sul territorio per la zincatura di strutture metalliche, un attività fiorente con apprezzabili potenzialità di sviluppo; nel 2011 fatturava ben 12 Mln di €, purtroppo in questi ultimi 4 anni, una gestione Aziendale sul piano industriale e finanziario molto discutibile ha causato un drastico peggioramento del conto economico con un indebitamento di oltre 12 Mln di € .
Lo stabilimento chiuso da Giugno 2015 con i lavoratori in Cassa Integrazione Straordinaria fino al 12/08/2016, La Società in procedura di concordato preventivo in scadenza 12 Marzo 2016, in data 3 Novembre 2015 è stato sottoscritto un Verbale di Accordo Sindacale per la cessione dello stabilimento a IRPINIA ZINCO SRL che si impegnava per il rilancio delle attività produttive e il riassorbimento di 52 lavoratori su 75 , Accordo non firmato dalla CISAL perché non garantiva l’assunzione di tutti i 75 dipendenti oltre che prevedeva una deroga all’art.47 L.428/1990 rif. 2112 C.C. a distanza di 3 mesi l’IRPINIA Zinco srl ha disatteso tutti gli impegni rinunciando a perfezionare l’atto di trasferimento della proprietà. Di conseguenza la Società ha avviato la procedura di mobilità per il licenziamento collettivo di tutti i 75 dipendenti.
La CISAL ritiene la procedura di mobilità irricevibile e improcedibile per i seguenti motivi : i lavoratori sono a carico INPS con la CIGS autorizzata dal Ministero del Lavoro fino ad Agosto 2016;
C’è una manifestazione di interesse da parte della Cooperativa Zincatori Laziali (costituita anche da oltre 13 dipendenti Eurozinco) che è disposta dopo aver effettuato la “due diligenze” a concretizzare la proposta per rilevare la gestione del ramo d’azienda e il riassorbimento del personale necessario; detta Coop aveva già manifestato l’interesse a Giugno 2015 a rilevare la gestione delle attività con tutte le maestranze, ancor prima di Irpinia Zinco srl , purtroppo per ragioni ancora oggi oscure hanno “bistrattato” tale offerta della Coop. in favore di Irpinia Zinco che poi si è rivelata un flop !! che ha arrecato danni irreparabili al mercato della zincatura e ai lavoratori
L’8 Marzo è previsto l’incontro sindacale con la Società per discutere dei 75 licenziamenti , nel merito la CISAL essendoci alternative ai licenziamenti, si opporrà con ogni mezzo per evitare l’ennesimo massacro di posti di lavoro “.
Cò che spaventa è che anche a Parma esisteva un’alternativa al fallimento, ma è rimasta inascoltata. L’augurio è che ad Anagni vada diversamente.