Sono circa 4.500 le istanze di adesione al regime del patent box inviate dalle imprese all’Agenzia delle Entrate.
In testa alla classifica su base regionale la Lombardia, con oltre 1.200 richieste. Al secondo posto il Veneto, con 706 istanze, seguito dall’Emilia Romagna (636). In Piemonte e in Toscana sono state presentate rispettivamente 378 e 367 richieste; il Lazio e la Campania raggiungono invece quota 286 e 144.
I dati sono stati diffusi dall’Agenzia delle Entrate nel corso di una tavola rotonda che ha visto l’intervento dei principali rappresentanti del mondo delle imprese e dell’università e la partecipazione di una folta platea di professionisti.
Introdotto dalla legge di Stabilità 2015, il Patent Box è un regime opzionale che consente l’esclusione dalla tassazione di una quota del reddito derivante dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
A livello nazionale, la maggior parte delle adesioni (1.349) proviene da imprese con fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro. A cogliere l’opportunità di accedere alla detassazione dei redditi derivanti dall’uso di marchi e brevetti non sono state solo le grandi aziende: sono infatti ben 659 le imprese con fatturato fino a 1 milione di euro che hanno scelto di aderire al nuovo regime.
Quanto ai beni agevolabili oggetto delle domande, sul podio trovano posto marchi (36%), know how (22%) e brevetti (18%). Il 14% delle richieste interessa, invece, disegni e modelli mentre il 10% riguarda i software.