Ennesimo giorno di ricerche senza sosta sul Lago di Garda, nel tentativo di individuare il corpo di Pietro Simeone (leggi), il sub parmigiano che sabato intorno a mezzogiorno si è immerso nel lago gelido per un giretto in apnea e non è più riemerso.
Sesto giorno senza Pietro, con la moglie, madre di due bimbe piccole, e i genitori di Pietro sempre a riva, ad allungae lo sguardo ad ogni increspatura sperando in non sanno bene cosa nemmeno loro.
Sesto giorno, e la novità è che da oggi, giovedì, alle ricerche si unirà anche il Nucelo sommozzatori dei carabinieri di Genova.
Mercoledì per tutta la giornata la zona, battuta da un vento fortissimo, è stata setacciata con strumenti all’avanguardia.
Il vento però ha reso più complesse le operazioni che devono tenere conto della scarsa visibilità in acqua e della assenza di certezze per quanto riguarda l’area da scandagliare: l’apneista potrebbe essersi allontanato parecchio dal punto dove è stata trovata l’auto, e le correnti potrebbero aver portato il suo corpo chissà dove.