E’ ancora senza acqua la famiglia di Samir Abrogui, il nucleo residente a Fidenza e composto dall’uomo, tunisino, la moglie e i suoi tre figli piccoli.
Da mercoledì, giorno in cui hanno staccato il contatore dell’acqua (LEGGI) non è cambiato nulla, racconta l’uomo, quando ormai è lunedì sera.
“Ho passato la giornata in comune, chiedendo un aiuto – spiega – ma non ho avuto risposte positive. Di notte dormiamo al freddo, in casa si gela, senza acqua come scaldo, non ho neanche la stufata elettrica.
Prendo l’acqua potabile alle fontane, la scaldo sul fornello, ma ormai sono costretto a tenere a casa mia figlio piccolo, quello di tre anni e otto mesi, dall’asilo perché non riesco a lavarlo senza rischiare di fargli prendere una bronchite.
Siamo stremati e delusi”.
E pensare che per Samir l’Italia era la terra promessa. “E per anni lo è anche stata, ma ora sono molto deluso. Ho pagato quasi trent’anni di contributi, possibile che ora che sono senza lavoro io venga lasciato solo? Ma non solo io, anche i miei figli”.