Parma Gestione Entrate Spa non ha i titoli per riscuotere crediti vantati dal Comune di Parma.
Lo scrive il giudice di pace Germana Cesaretti nella sentenza con la quale accoglie il ricorso di un automobilista al quale, per violazioni del codice della strada, Parma Gestione Entrate ha chiesto il pagamento di 194 euro.
L’avvocato Cesaretti non ha annullato la sanzione vantata dal Comune di Parma, in quanto il cittadino non l’ha contestata nei termini previsti, ma soltanto l’atto di ingiunzione inviato dalla società che, secondo la legge, non avrebbe titolo per svolgere l’attività di liquidazione e riscossione, anche se ora è iscritta all’albo ministeriale degli Enti Riscossori (come anticipato in esclusiva da Il Caffe Quotidiano, LEGGI).
Ciò in quanto il contratto di servizio che dal 2006 lega il Comune e Parma Gestione Entrate Spa sarebbe basato su un regolamento comunale divenuto contro legge in seguito all’introduzione, dal 1 gennaio 2008, della nuova normativa che impone l’obbligo di iscrizione all’albo ministeriale per le società che si occupano di riscossione.
E contro il Comune di Parma è stata anche presentata una denuncia per omissione in atti d’ufficio ed abuso d’ufficio a firma del Movimento Nuovi Consumatori.
“Il Comune di Parma – scrive in una nota il Movimento – avrebbe dovuto bandire un nuovo appalto ad evidenza pubblica europea per la riscossione dei Tributi e delle Entrate comunali a far tempo dall’anno 2008, anno in cui la normativa era cambiata prevedendo l’obbligatorietà dell’Iscrizione all’Albo Ministeriale degli Enti Riscossori, essendo questo previsto proprio dal contratto di servizio tra PGE e Comune di Parma. Contratto di servizio, come ben messo in evidenza dal giudice, che risulta essere risolto di diritto, cioè decaduto, inesistente, nullo, come si evince dal contratto medesimo. L’Art. 15 del Contratto di Servizio prevede infatti che il contratto è risolto di diritto con la dichiarazione di decadenza del servizio, di cui al precedente art. 14, comma 8, nel caso di violazioni o inadempimenti non sanabili, ovvero, ai sensi dell’art. 1456 del codice civile, in particolare, nei casi di gravi e reiterate infrazioni delle norme di legge, di regolamento e/o del contratto, commesse nella conduzione dei servizi o delle attività affidati, imputabili alla Società”.
“I servizi affidati sono svolti sotto la vigilanza del Comune – ricorda ancora il Movimento che tutela i consumatori – che avrebbe dovuto verificare l’operato della Società, il rispetto dei tempi e delle modalità di gestione dei servizi, i criteri di legalità, efficienza, efficacia ed economicità posti in essere, l’attuazione e il rispetto delle condizioni fissate dal contratto di servizi. Il Comune, quindi, non solo non ha mai di fatto vigilato, ma ha anche disatteso quanto indicato dal commissario Ciclosi nella relazione Commissariale dell’aprile 2012, ove si parlava di mutate condizioni normative che rendevano impossibile proseguire l’attivita’ di Parma Gestione Entrate”.
“Nella sentenza – continua la nota del Movimento Nuovi Consumatori – vi sono ulteriori motivazioni con cui il Giudice di Pace sostiene di fatto l’impossibilità per Parma Gestione Entrate di riscuotere anche se iscritta all’albo: il regolamento comunale, che era la fonte del contratto di concessione a Pge per la riscossione, perfettamente in regola nel 2005, è divenuto atto in contrasto con la legge statale del 2007 e pertanto doveva essere disapplicato proprio dal Comune stesso, con internalizzazione del servizio di riscossione. L’assessore al Bilancio del Comune di Parma, Ferretti, invece di profondere tanto numerose quanto disperate e vane difese mediatiche e giudiziarie sulla liceità dell’operato di Parma Gestione Entrate, avrebbe dovuto dichiarare il Comune di Parma e, quindi i suoi concittadini, parte lesa, giacché il Comune ha retribuito con soldi pubblici una propria società controllata che non poteva operare da anni”.
“Per queste ragioni – conclude la nota del Mnc – è stata depositata una nuova Denuncia contro il Comune di Parma per Omissione in Atti d’Ufficio ed Abuso d’Ufficio. Invitiamo i cittadini destinatari di Ingiunzioni Fiscali ed altri atti provenienti da Parma Gestione Entrate, a rivolgersi alla Guardia di Finanza per denunciare il fatto, rimanendo gli avvocati della nostra associazione a disposizione per ogni delucidazione in merito”.