Tentata truffa, tentato stupro o cosa?
Difficile immaginare cosa si nasconda dietro a quando accaduto in Via Battei a una ragazza parmigiana, che una sua amica ha raccontato su Facebook:
“Stasera è successa una brutta cosa a una mia amica. È uscita dal lavoro, sale in macchina, qualche manovra per uscire dal parcheggio e parte. Dopo poco una punto blu da dietro continua a lampeggiare coi fari, si affianca e uno dei 3 loschi individui a bordo le dice: “non hai visto cos’hai fatto?? Hai fatto cadere un ragazzino in scooter, torna indietro, è per terra…”
Lei fa la rotonda e torna indietro, sicura che si sarebbe accorta di un urto con la macchina, ma pensando alle conseguenze dell’omissione di soccorso. Insospettita però telefona a un collega ancora al lavoro e chiede se ci siano tracce di un incidente nei paraggi. Si fermano nella strada da dove era partita, lei scende perché anche il collega è lì, e quando lei dice di non avere urtato nessuno le indicano graffi sulla sua auto, che lei conosce bene perché fatti in precedenza.
Uno dei 3 dice di essere un poliziotto e di essere lì per tutelare lei, ma alza i toni quando lei chiede di mostrare il tesserino di riconoscimento. Tutto si conclude qui, grazie forse anche alla presenza del collega, lei se ne va e segnala il fatto e l’auto alla polizia. Non so cosa sarebbe successo se lei si fosse fatta prendere dal panico, è andata bene così perché le intenzioni dei 3 balordi non erano certo quelle di tutelarla… quindi occhi aperti ragazzi e ragazze, può succedere a tutti, antenne dritte…”.