Pedopornografia, attacchi informatici, cybercrime finanziario.
Ma anche cyber terrorismo, blocco dei siti con inserimento in black list. Tanti sono stati gli interventi della polizia postale in questo 2015 appena terminato con 67 arresti e 485 denunce solo per adescamento di minori online.
All’uopo sono stati controllati oltre 17mila siti, più di mille inseriti in black list.
Oltre 633 sono stati gli attacchi informatici bloccati, più di 2milioni734mila euro da proventi di truffe informatiche recuperati.
Ecco i dati completi: Attività polizia postale
“In riferimento al fenomeno dell’adescamento on-line – spiega il dirigente del Compartimento Emilia Romagna Geo Ceccaroli – è stato rilevato come spesso venga messo in atto sfruttando le modalità di relazione attraverso i sistemi di messaggistica instantanea. Il moderno approccio dei minorenni allo loro intimità, sempre caratterizzato dall’esibizione e dall’abitudine a documentare i propri momenti intimi, favorisce la circolazione, anche involontaria, di immagini e video su Internet raffiguranti organi e pratiche sessuali, aumentando in tal modo la disponibilità di file a carattere pedopornografico. Sfruttando la vulnerabilità dei ragazzi e facendo leva sulla scarsa attenzione alla tutela dei dati personali, gli adescatori trovano terreno fertile per dar sfogo ai loro deprecabili comportamenti”.
CYBERTERRORISMO – La polizia postale considerato l’interesse delle organizzazioni terroristiche, come Daesh e in generale di matrice islamista per la rete, ha attuato un attento monitoraggio, volto a individuare forme di proselitismo e segnali di precoci radicalizzazioni sul web. Ma le indagini hanno portato pure a evidenziare, più in generale, iniziative razziste, xenofobe, sessuofobiche e tutti quei reati legati a forme d’odio.
Complessivamente nel 2015 sono stati 11.833 i siti verificati, con 580 spazi web monitorati. Più di seimila i contenuti oscurati direttamente dai gestori del servizio, mentre sono 23 quelli spenti su segnalazione della polizia postale. I cittadini attraverso il Commissariato on-line hanno segnalato 179 indirizzi sospetti, di cui 71 riconducibili a terrorismo. Il bilancio dell’attività dell’antiterrorismo ha visto un arresto e tre persone denunciate.
CYBERCRIME – Phishing, clonazione di carte di credito, furto di identità digitali. Sono i reati sempre più frequenti nel mono dell’era digitale. Per contrastare questi reati la polizia postale ha sviluppato, con la collaborazione di privati, la piattaforma Of2cen (On Line Fraud Cyber Center and Expert Network). Nell’anno appena concluso è stato possibile bloccare oltre 65milioni di euro di somme illecitamente sottratte a banche ed aziende, recuperando circa due milioni e 700mila euro. Ceccaroli: “Un fenomeno criminale che si è evidenziato in regione è il cosiddetto ‘Main in the Middle’, con il quale un soggetto riesce a intromettersi nella comunicazione tra due aziende, sostituendosi a una delle due parti e disponendo così di ordinativi di pagamenti, ottenendo coordinate bancarie e altri dati sensibili”.
Particolarmente caldo anche il fronte delle frodi ai singoli utenti che usano la rete: “Sono spesso truffe legate allo shopping on-line, con finti venditori di beni più o meno lussuosi. Beni che non verranno mai recapitati, nonostante pagamenti spesso ingenti. Le ultime tendenze criminose sono la creazione di falsi siti per la vendita di prodotti tecnologici, con riferimenti ad aziende reali e utilizzando persino modalità di tracciamento delle spedizioni on-line false”.
CYBERBULLISMO – Un fenomeno particolarmente avvertito anche a Parma, dopo il caso della denuncia del dirigente dell’istituto comprensivo Sanvitale-Salimbene, che ha pubblicato una discussione tra due studenti su Whatsapp. Per fronteggiare il fenomeno la polizia postale ha promosso campagne di sensibilizzazione, come il progetto “Una vita social”, che punta informare i ragazzi sull’uso del web, indicandone opportunità e rischi. Nel 2015 sono stati realizzati inoltre incontri negli istituti scolastici della regione, raggiungendo oltre 15mila studenti.
Le attività di indagine hanno registrato 288 casi, con 64 minori denunciati all’attività giudiziaria. Tra le tipologie più ricorrenti di reato il furto d’identità digitale sui social network (81, con dieci denunce), seguito dalla diffamazione on-line, con 41 casi e sette denunce. Ricorrenti anche molestie (29, otto le denunce), minacce (27, 10 i deferiti) e ingiurie (24 e due denunciati). Venti i casi di diffusione di materiale pedopornografico, con 27 minori deferiti all’autorità giudiziaria. Meno frequenti le vicende legate allo stalking.
ATTACCHI INFORMATICI – Sono stati 13.500 i monitoraggi delle rete che hanno riguardato infrastrutture “critiche” informatizzate di interesse nazionale, sia pubbliche che private. In particolare si sono contati 633 attacchi verso siti istituzionali, 987 alert diramati per vulnerabilità riscontrate sui sistemi informatici e 85 le richieste di cooperazione. Avviate 55 indagini, con due persone arrestate e 24 denunciate.