Con riferimento alle insinuazione secondo cui il Comune di Parma non avrebbe preso provvedimenti di chiusura al traffico per bassi motivi elettorali, si può affermare, senza tema di smentita, che la “notizia” è assolutamente priva di fondamento per un motivo molto semplice: Parma, come tutte le altre città emiliane, ha aderito al protocollo regionale per la qualità dell’aria e adotta sistematicamente i provvedimenti previsti con un meccanismo automatico, quindi senza alcuna discrezionalità da parte dell’amministrazione.
Semplicemente, a differenza di quanto avvenuto a Piacenza a Reggio Emilia – per riprendere la citazione di sue città vicine – a Parma questa volta non si sono verificati i sette giorni consecutivi di sforamento dei limiti di legge, quindi non si doveva dare corso al provvedimento di limitazione del traffico nella giornata di domenica scorsa.
Sgombrato il campo dall’equivoco, vale la pena di ricordare che il Comune ha contribuito alla costruzione del Pair20 20 con misure strutturali che hanno limitato la circolazione a Parma a circa 12000 veicoli in più dal lunedì al venerdì e che molte misure emergenzali adottate quest’anno dalla Regione sono state mutuate dalle ordinanze applicate dal Comune di Parma negli anni scorsi (riduzione a 19°, porte chiuse negli esercizi aperti al pubblico, divieto combustione legna).
Se il meccanismo emergenziale previsto dalla Regione finora non è scattato a Parma, forse si deve in parte anche al fatto che il Comune ha applicato in maniera più seria l’area di limitazione e delle vie di accesso, rispetto ad altri capoluoghi, che hanno permesso il passaggio dei veicoli inquinanti tutti i giorni feriali sui viali di circonvallazione.