“Pugni in testa, schiaffi, botte alla schiena. Costretto spesso in ginocchio senza cena”. Queste le presunte angherie subite da un ingegnere italiano, in via Burla per violenza sessuale.
Il suo incubo e’ finito quando è’ stato trasferito nel penitenziario di Piacenza, dove, al momento della visita di ingresso sono state notate escoriazioni e lividi. Da lì, il racconto delle presunte malversazioni subite nell’aprile 2015 ad opera di due guardie carcerarie, entrambe 40enni, è giunto al Garante dei Carcerati Roberto Cavalieri, che ha presentato un esposto in Procura.
Esposto dal quale sono partite le indagini della squadra mobile coordinata dal pm Amara, che nella mattinata di venerdì ha chiesto per uno dei due secondini gli arresti domiciliari, negati dal gip che ha ritenuto sufficiente la sospensione dal servizio, mentre nei confronti del collega, ancora al lavoro, proseguono gli accertamenti .