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Violenze e stupri sulla moglie incinta: marocchino condannato a 4 anni

2141190-tribunale“Se torni in Italia ti uccido”. Minacciata di morte se avesse scelto di tornare a Parma, dopo subito violenze di ogni tipo: botte e stupri tra le mura domestiche, tutto di fronte ai figli minorenni. Addirittura costretta ad un aborto, pi riportata in Marocco, lasciando casa e lavoro dopo dieci anni.

Martedì la condanna a quattro anni di reclusione per A.Z., 47enne marocchino accusato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di aver agito in presenza di minori e sulla donna anche quando era incinta, violenza sessuale, stupro.

I due figli della coppia erano nati a Parma dopo il trasferimento in città nel 2005. L’uomo, mosso da forti gelosie, segregava e picchiava la consorte con continuità. Lo scatto finale quando lei rimane incinta per la terza volta: costretta ad abortire subisce più volte violenze sessuali. Poi lui decide di riportare tutti in Marocco.

Tornati nel paese d’origine, l’uomo chiede il divorzio dicendo di voler tornare in Italia lasciando lei sola con i figli in Marocco. Ed è quello che fa dopo averla minacciata di morte nel caso in cui fosse tornata in Italia: con sé porta i passaporti dei bambini per non permetterle di rientrare.

La donna, tornata a Parma, fa scattare la denuncia. Ottiene protezione, e l’arresto del 47enne. Martedì la condanna a quattro anni di reclusione, oltre ad un risarcimento di 25mila euro che l’uomo dovrà versare all’ex moglie, e una provvisionale di 5mila immediatamente esecutiva-

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