Ci ha provato Federconsumatori, a far ragionare il Comune sulle numerose multe comminate ai parmigiani per i transiti vietati nelle corsie dei bus. Ma non ce l’ha fatto, l’amministrazione ribadisce seccamente che “non se ne parla”.
C’è ottimismo in casa Federconsumatori: la prossima settimana dovrebbero esserci positive novità per le innumerevoli e salate multe fioccate da quando sono state attivate le nuove telecamere nelle corsie riservate agli autobus.
Forse,a seguito di accordi che l’associazione dei consumatori sta cercando con il Comune di Parma, si potranno alleviare le situazioni almeno per coloro che hanno cumulato anche 40 multe cumulate nel giro di poco tempo, per un totale di migliaia di euro da pagare.
Si andrà per vie legali? Oppure il dialogo sarà fruttuoso? Di certo c’è che il Comune, per voce dell’assessore Folli, ha già fatto sapere che non farà alcuna retromarcia sul provvedimento delle nuove corsie blindate agli autobus e sottolinea come sia stata impostata un’efficace campagna di comunicazione con avvisi, pannelli e transenne evidenti che segnalavano l’attivazione dei varchi.
Intanto anche i commercianti chiedono la revisione del provvedimento che di certo, dicono loro, non è un incentivo a raggiungere i negozi per fare acquisti, specie in via Zarotto e via Montebello.
LA REPLICA DEL COMUNE: NON SI PUò FARE –Con riferimento a quanto riportato dalla stampa in queste ore in merito alle contravvenzioni per i passaggi non autorizzati all’interno dei varchi installati sulle corsie preferenziali dei bus, l’Amministrazione comunale interviene con questa nota ufficiale:
Facendo seguito alle dichiarazioni rilasciate dell’associazione Federconsumatori in occasione della trasmissione Agora, circa le multe seriali e la possibilità di transare le stesse” in forma riduttiva”, avvalendosi dell’applicativo dell’articolo 198 cds si ritiene opportuno precisare quanto segue.L’articolo in esame recita:
1. Salvo che sia diversamente stabilito dalla legge, chi con una azione od omissione vìola diverse disposizioni che prevedono sanzioni amministrative pecuniarie, o commette più violazioni della stessa disposizione, soggiace alla sanzione prevista per la violazione più grave aumentata fino al triplo.
2. In deroga a quanto disposto nel comma 1, nell’ambito delle aree pedonali urbane e nelle zone a traffico limitato, il trasgressore ai divieti di accesso e agli altri singoli obblighi e divieti o limitazioni soggiace alle sanzioni previste per ogni singola violazione.
Ma l’applicazione dell’art. 1 non è demandata alla volontà dell accertatore ( il Comune in questo caso) ma soltanto all’autorità giudiziaria alla quale ci di può rivolgere con proposta di ricorso.Si ricorda infatti che nel caso di accertamenti da remoto, come sono i varchi o le corsie bus in questione, la violazione si perfeziona all’atto stesso del transito, e quella che la polizia municipale fa in un secondo tempo con la visione dei dati e la verbalizzazione, è solo l’attività formale di contestazione dell’accertamento, appunto già perfezionato.
Questo, una volta notificato al responsabile della violazione, individuato in base ai dettami dell’articolo 196 cds, potrà essere impugnato nei modi e nei tempi previsti dalla legge innanzi al Prefetto di Parma o in alternativa al Giudice di pace, così come disposto dagli articoli 203 e 204 del cds che per chiarezza si riportano sotto.