Gli aspetti mistici impregnati di simbologia cristiana del “Parsifal” di Richard Wagner e la contemplazione della natura come preghiera alla divinità nella musica di Ludwig van Beethoven. È questo il filo rosso del programma proposto dal concerto dell’Orchestra del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” diretta dal M. Carla Delfrate, che si terrà sabato 1 marzo alle 21.00 e domenica 2 marzo alle 18.00, nella Chiesa del Santo Sepolcro.
In programma l’Incantesimo del Venerdì Santo dal “Parsifal” di Wagner e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 “Pastorale” di Beethoven: “due giganti a confronto che parlano all’uomo: lo guidano e lo confortano spingendolo con forza alla ricerca del dono della vita”, spiega Carla Delfrate, docente di esercitazioni orchestrali del Conservatorio di Parma che dirigerà un organico formato da 83 giovani musicisti. “Mai come in questo momento, – spiega Delfrate – circondati da conflitti, angosciati e smarriti, noi uomini e donne del terzo millennio, cerchiamo conforto nel messaggio di pace che la musica ci può donare. Beethoven ha rappresentato in modo esemplare i sentimenti dell’umanità intera: il suo continuo interesse all’animo umano, il suo scavo profondo nei meandri della mente raziocinante, il suo anelito estremo alla ricerca della fratellanza universale, il suo isolamento pressoché totale dovuto alla sordità; tutti questi elementi ci inducono a sentirci a lui molto vicini e da lui rappresentati. Il contatto con la natura gli arrecava l’unico sollievo dai suoi mali – fisici ed esistenziali – ed è attraverso di essa che riesce ad esprimere quella religiosità che, diversamente, costituisce un dilemma. Il ringraziamento a Dio del quinto movimento della Sinfonia Pastorale è la massima espressione del sentimento di amore per l’uomo e, attraverso di lui, per chi lo ha creato. Wagner ammirava Beethoven in modo viscerale, quasi eccessivo, come egli era in tante sue manifestazioni: i suoi scritti ne sono testimonianza perenne. Al termine della sua vita artistica egli giunge alla sublimazione della sua espressione di fede: col Parsifal, azione scenica spirituale più che dramma lirico, porta la sua poetica all’estremo limite del trascendente e arriva così a toccare la vera essenza della fede. Linguaggio e poetica poco incline all’immediata comprensione lasciano spazio nell’Incantesimo del Venerdì Santo – epilogo quaresimale nel cammino dei suoi tre atti – ad una immediata comprensione della potenza del sacrificio del Redentore che si è fatto uomo per salvare l’umanità”.
I concerti sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Per informazioni: www.conservatorio.pr.it.