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Gravago: la Chiesa di San Michele Arcangelo riconsegnata alla Comunità

 Venerdì 26 luglio alle ore 15:00 appuntamento a Monastero di Gravago (frazione del comune di Bardi) per un incontro aperto a tutta la comunità e agli appassionati di storia e arte locale: conclusi i restauri strutturali che hanno permesso il recupero della chiesa di san Michele Arcangelo, i lavori eseguiti verranno presentati nel corso di un incontro– ospitato all’interno della chiesa stessa – che si concluderà con un concerto di brani ispirati alle emigrazioni.

Sarà questa l’occasione per “restituire” ufficialmente ai valligiani la chiesa parrocchiale e raccontarne la storia pregressa – che affonda le proprie radici nel lontano 744 – intessendola con gli interventi tecnici che hanno permesso il recupero e il ritorno alla fruizione dell’edificio.

L’esposizione sarà coordinata dall’Arch. Manuel Ferrari, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali e dell’Edilizia di Culto della Diocesi di Piacenza Bobbio, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, e dall’Arch. Barbara Zilocchi, progettista e direttore dei lavori, insieme ad alcuni dei professionisti coinvolti nella realizzazione del complesso intervento di recupero, tra cui archeologi e geologi.

Saranno inoltre portate testimonianze della comunità bardigiana emigrata negli Stati Uniti d’America, che in maniera importante ha sostenuto economicamente la realizzazione del restauro.

Il pomeriggio culminerà nel concerto dei Lucky Fella: la voce di Elisa Dal Corso, con la fisarmonica e il mandolino di Julyo Fortunato, la chitarra di Antonio Amodeo e il flauto traverso e chitarra di Sebastian Trevisan daranno vita ai canti dei migranti, in particolare di quelli verso le Americhe. Un repertorio vario e intenso, studiato per l’occasione e portato in scena in omaggio a coloro che mai si sono dimenticati della loro terra di origine e a ricordare che “la Storia siamo noi”.

L’evento verrà interamente registrato e pubblicato online sui canali diocesani, e sarà quindi un’occasione per riunire intorno alla chiesa di San Michele tutti coloro che lo sentono e vivono come patrimonio comune, al di qua e al di là dell’oceano.

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