Una visione intima e coinvolgente di un periodo storico cruciale, raccontata attraverso gli occhi di un uomo che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze della guerra, invita i lettori a riflettere sul valore della memoria, della giustizia e della resilienza umana. “I Quindici Sciacalli” di Massimo Zaninelli nelle librerie e on line, edito dalla casa editrice Marlin nella collana “Vesuvio”, è un romanzo che affronta, per la prima volta nella narrativa italiana, il silenzio che ha circondato la storia dei 650.000 Internati Militari Italiani (IMI), colpiti duramente dagli eventi che seguirono l’armistizio dell’8 settembre del 1943.
Il libro sarà presentato (lunedì 27 maggio) alle ore 18 alla “Libreria Fiaccadori” di Parma, in via al Duomo 8/a. Con l’autore interverrà la giornalista della Gazzetta di Parma, Patrizia Ginepri.
Quando l’Italia si trovò spaccata in due. Da un lato, il Regio Esercito si dissolse e i suoi reparti si ritrovarono senza una guida o una direzione chiara; dall’altro lato, la Repubblica di Salò, guidata da Mussolini, si formò come un’entità separata e collaborazionista con l’occupazione tedesca. La vicenda del protagonista rappresenta un esempio di ciò che accadde a molti di questi militari, che ingannati dai tedeschi, con false promesse di ritorno a casa, furono deportati in un lager nel Brandeburgo. Dove affrontarono fame, freddo e umiliazioni.
Zaninelli racconta la loro storia, mettendo in luce le difficoltà e le sofferenze che dovettero subire. Inoltre esplora il rifiuto della maggior parte degli IMI di accettare l’offerta di tornare a casa nelle fila della Repubblica di Salò, che avrebbe significato aderire a un regime collaborazionista, responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e dell’oppressione del popolo italiano. Il romanzo invita i lettori a riflettere sul significato di questa scelta. Che cosa sarebbe accaduto se la maggioranza degli IMI avesse accettato? Probabilmente l’Italia avrebbe avuto una storia diversa, segnata da un’ulteriore sottomissione al regime fascista e alle forze occupanti. La loro esperienza ha contribuito a mantenere viva la speranza di una Nazione libera e democratica.
La storia del romanzo si concentra su Emilio, un giovane proletario al primo anno di università, che viene chiamato alle armi come allievo ufficiale. Quando l’Italia è ormai alle prese con una situazione di guerra sfavorevole. Il protagonista vive un’esperienza terribile, segnata da violenze e crudeltà. Solo dopo la liberazione da parte dell’Armata Rossa e il ritorno in Patria, Emilio e i suoi compagni iniziano a sperimentare la solidarietà e i primi embrioni di un dibattito democratico. Nel capitolo finale, il protagonista, ormai anziano, affronta il rimpianto di una vita interrotta e poi ripresa con grande fatica, circondato da disinteresse e incredulità per la prigionia subita. È attraverso l’intervista della nipote Federica, che sta preparando una tesina di maturità, che il ricordo di Emilio emerge e porta alla luce il modo in cui la “Nuova Italia” ha negato il riconoscimento di due anni di vita persi agli Internati Militari Italiani che hanno rifiutato di optare per la Repubblica di Salò. Nonostante l’accoglienza fredda da parte della commissione esaminatrice, il testo di Federica restituisce al nonno il valore civile e politico di quella scelta. Inoltre, rende giustizia, almeno sul piano morale, agli ex-IMI chiamati a ricostruire il proprio Paese, portando le cicatrici di un oblio tanto assurdo, quanto iniquo.
L’AUTORE: MASSIMO ZANINELLI
Massimo Zaninelli, storico di formazione e pubblicista, ha collaborato con quotidiani, periodici ed emittenti televisive. Ha pubblicato i romanzi Il dono inquietante(Sugarco, 2016) e Aprendo le chiuse(Altromondo, 2021). Ha scritto, inoltre, per riviste scientifiche italiane e internazionali articoli inerenti la ricerca clinica, la storia della scienza e dell’informatica e ha rivestito il ruolo di direttore della comunicazione per alcune grandi aziende. Dal 2011 dirige una società di consulenza per imprese del settore farmaceutico ed è professore a contratto presso le Università di Parma (web communication e social media), LUISS (comunicazione d’impresa) e Pavia (trasparenza degli studi clinici).