Il 14 maggio alle 21, a cent’anni dalla pubblicazione dell’Ulisse di Joyce, il Teatro del Tempo omaggia il grande autore dublinese con un reading musicale a cura di Simonetta Sorba, con la drammaturgia di Matteo Bacchini.
La vera Odissea è quella della lingua e dello stile. Legge davvero Joyce chi si abbandona all’esperienza di non capire, fraintendere. Joyce ci porta a un punto in cui l’intelletto non serve.
Flusso oceanico dove il disordine delle parole è liberatorio, guidato da divagazioni del pensiero che si coagulano nello stream of consciousness.
Ulisse-Bloom e Telemaco-Stephen Dedalus sono vicini ma profondamente diversi; il loro peregrinare è la vita qualsiasi, la vita senza niente di speciale, la vita come un sogno o un lungo dialogo con se stessi, fino all’incontro finale a casa, a Itaca.
La grande sinfonia dell’Ulisse si chiude con il lungo monologo di Molly, che si presenta come pura natura, terra madre impudica ma non viziosa, fedele alle sue infedeltà: il suo sì è un sì alla vita, a tutta la vita.
Nella ricchissima partitura musicale dell’Ulisse, che comprende l’opera lirica, il canto gregoriano, le cantate popolari, Luca Savazzi fa emergere temi ricorrenti e sonorità che si diffondono in tutte le direzioni e si intrecciano profondamente alle parole di Fabrizio Croci e Francesca Grisenti.
Prenotazione obbligatoria: 340 3802940