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Rent to buy, di cosa si parla e quali sono gli aspetti fiscali


È una metodologia di compravendita immobili che da qualche tempo a questa parte ha fatto la propria comparsa anche nel nostro paese con un certo successo, andando incontro alla necessità di un mercato maggiormente dinamico per alleviare gli effetti della crisi del settore.

Il rent to buy è una formula particolare che funziona in modo piuttosto semplice: un contratto nel quale è possibile entrare in casa come conduttore (quindi come affittuario) per andare poi a diventarne proprietario a tutti gli effetti ad una scadenza prestabilita e previo pagamento di un canone su rate mensili.
Una sorta di affitto che, a differenza della pigione tradizionale, non si disperde ma anzi contribuisce a creare una base sulla quale poi portare a termine l’acquisto. Più nel concreto il rent to buy è un programma preparatorio per l’acquisto casa che può essere posto a metà tra contratto di locazione (affitto) e preliminare di acquisto.

Come funziona il rent to buy

Tutto si poggia su un periodo transitorio alla fine del quale l’affittuario potrà decidere autonomamente se procedere all’acquisto dell’immobile andando a saldare il prezzo concordato, o se viceversa non portare a termine la compravendita.
Il proprietario dell’appartamento si impegna a consegnare da subito l’immobile all’utente che ne usufruisce come se fosse un affitto ordinario, pagando il relativo canone. Dopo il periodo di prova stabilito da contratto l’affittuario può decidere di sottrarre dal prezzo di acquisto stabilito una parte dei canoni versati come affitto. Una formula ormai molto comune, che ha indubbiamente aspetti positivi ma che implica anche alcuni punti di natura fiscale che è bene approfondire.

Gli aspetti fiscali del rent to buy

Come riporta il sito https://www.notaiotassitani.it/, notaio a Mira, gli aspetti fiscali del rent to buy a livello contrattuale “non sono specificati in modo espresso dal legislatore, bensì’ dall’Agenzia delle Entrate.” Si parla in particolare di imposte indirette, il cui ammontare può subire variazioni in considerazione del fatto che il proprietario dell’immobile sia o meno un privato, quindi un soggetto iva.
Ci sono poi altre differenze legate al fatto che l’immobile in questione sia un bene per uso abitativo o strumentale; e che l’atto sia in fase iniziale o finale, intendendo nel primo caso l’atto tramite il quale si va a concedere l’utilizzo dell’immobile in funzione di una successiva vendita e con ‘atto successivo’ il momento effettivo del trasferimento dell’immobile.

Il rent to buy conviene?

Il rent to buy è conveniente? È questa la domanda che ci si pone spesso: fermo restando che bisogna avere ben chiaro di cosa si tratta e quali sono gli aspetti fiscali da appurare, come sopra indicato, il rent to buy può essere conveniente da entrambi i lati: il compratore può, al termine della durata del periodo stabilito, decidere se rilevare o meno l’immobile; il venditore di contro può incassare la regolare pigione di affitto per lo stesso periodo, alla fine del quale capire se ritornare in possesso dell’immobile o incassare la cifra pattuita per la vendita.

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