Il prossimo 24 marzo dalle 18,30 saranno Ornella Cappelli Presidente del Consiglio Nazionale Donne Italiane e l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Parma Nicoletta Paci ad aprire il convegno a Palazzo del Governatore dal titolo “Storie di donne cui la storia non ha dato il giusto riconoscimento” promosso dal Comune di Parma nell’ambito del programma “8 Marzo e dintorni” (https://www.comune.parma.it/notizie/8-Marzo-e-dintorni-1.aspx) collaborazione con CNDI – SOROPTIMIST – ZONTA CLUB – AMI- AIDM.
“Questa iniziativa che si potrà seguire in streaming dal profilo Facebook del Comune di Parma” dice l’Assessora Nicoletta Paci vuole essere un approfondimento per sottolineare come la Storia, scritta da uomini, ha troppo spesso trascurato di comprendere il giusto risalto a figure femminili del XIX secolo che hanno avuto il coraggio di portare avanti idee progressiste e riformatrici e che, per la grande autonomia di pensiero vollero e seppero occupare spazi riservati ai soli uomini e concretizza una lunga alleanza con un’attiva associazione del nostro territorio al fianco delle sue donne”
Si parlerà di Cristina Trivulzio, una “bellezza assetata di verità”, come la definì il poeta romantico Heinrich Heine, che fu una straordinaria protagonista del movimento di liberazione nazionale, che ha influenzato l’epoca e accompagnato gli eventi che hanno condotto all’Unità d’Italia come nessun’altra donna del tempo. Si parlerà del mazzinianesimo femminile, fenomeno pionieristico e misconosciuto dell’emancipazione delle donne italiane ed europee, le cui teorie furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l’affermazione della democrazia.
Ci si chiederà che ruolo abbiano avuto sullo sviluppo ideologico della struttura etico morale che caratterizza l’ideologia mazziniana le donne, a partire dalla madre, Maria Drago Mazzini, e poi Giulietta Pezzi, Giorgina Saffi, Sara Nathan.E ancora si parlerà di Giovannina Garcea giovane sposa ventitreenne che quando giunse a Parma nel 1865 volle fondare un periodico vivace e determinato dedicato all’emancipazione e all’educazione delle fanciulle e delle donne “La voce delle donne”. «Diritti e doveri, istruzione e lavoro per le donne» titola in prima pagina, quindi non solo diritto all’educazione ed all’istruzione, ma apertura alle attività extradomestiche ed alle professioni, parità fra i due sessi; per la prima volta in Italia viene reclamato il diritto di voto per le donne. In mezzo a mille difficoltà, all’opposizione del potere politico e religioso, con la collaborazione di alcune donne altrettanto risolute, riuscì a pubblicarlo fino al 1867.
Il loro coraggio, la loro indipendenza e impegno civile siano d’esempio a proseguire queste battaglie difendendo la libertà di manifestazione del pensiero contro ogni forma di sopruso a favore dell’empowerment di tutte le donne e di tutte le ragazze, condizione imprescindibile per un mondo prospero e sostenibile, è un obiettivo fondamentale da realizzare in tutti gli ambiti di vita e a tutti i livelli.