Si è tenuto ieri pomeriggio in piazza della Steccata l’incontro del candidato sindaco Dario Costi con i cittadini.
A Parma per sostenerlo anche Carlo Calenda leader di Azione e Matteo Richetti senatore eletto nel 2018 con il Pd ora al fianco di Calenda.
“Bisogna ripartire dalla città, una città che sembra addormentata da troppo tempo- ha detto Calenda in apertura di comizio- Parma non può essere la ‘figliastra’ della regione Emilia Romagna e non si è mai visto che due forze che si sono contrapposte in consiglio comunale per 10 anni ora si coalizzino per proporre un programma comune. Ci vuole una visione netta e un programma definito per restituire ai parmigiani una città decorosa, pulita, illuminata e sicura da vivere insieme. Ci vogliono più vigili urbani, a Parma almeno altri 130/140 in più per rispettare il rapporto con gli abitanti secondo gli standard del resto dell’ Emilia Romagna e un city manager come in tutte le grandi città ma soprattutto nessuna imposizione su assessori che devono essere liberi, preparati e competenti”
Critica Ponte Nord e copertura della Ghiaia l’ex candidato sindaco di Roma, bollandole come ‘opere da malati di mente’.
“Solo Dario Costi è il candidato giusto per una discontinuità vera in questa città nel solco della tradizione del civismo che a Parma ha già prodotto amministratori molto graditi in passato” chiude Calenda.
“La nostra proposta politica per le prossime elezioni nasce dal rifiuto di accettare la spartizione di potere frutto dell’accordo tra Pd e Effetto Parma. Siamo l’unica alternativa alla continuità peggiorata dell’attuale amministrazione- dice Dario Costi- Un impegno forte e deciso a favore delle esigenze della città e della sua cura senza alcun condizionamento politico”
No all’aeroporto cargo sì all’incremento dello scalo passeggeri, no all’attuale progetto dello Stadio Tardini, queste le prime certezze nel programma del candidato Dario Costi oltre ad un forte impegno sulla visione culturale di Parma che deve recuperare le vocazioni del territorio come la letteratura o la poesia, con grandissimi autori tradotti in tutto il mondo, ma mai realmente celebrati nella loro città. Due anni di Capitale della Cultura non hanno lasciato il segno, non abbiamo alzato il livello della nostra attrattività nazionale e internazionale. Le culture sono tante e di tanti livelli, siamo seduti su una miniera, abbiamo risorse culturali in tanti settori oltre il cibo, per esempio la tradizione chimico farmaceutica, che e completamente scomparsa, con l’Orto Botanico, antica spezieria di San Giovanni, la farmacia di San Filippo Neri e la palazzina Borsari con la fontana del profumo da cui è uscita l’Acqua di Parma. Abbiamo anche un Museo del Vetro pronto sulla carta ma che non ha finanziamenti previsti per la realizzazione e apertura. Mantova con la letteratura, Modena con la filosofia e Reggio con la fotografia sono riuscite a creare poli culturali di grande richiamo, Parma ha solo il Festival Verdi che si concentra su una sola persona senza creare una rete di proposta musicale articolata che nostro territorio ha prodotto oltre i grandi della lirica. Forse si potrebbe recuperare il Festival della Poesia abbandonato e collocarlo in Oltretorrente, luogo della città a forte vocazione letteraria con eno librerie e spazi che ben si presterebbero a reading e incontri sul tema. Abbiamo l’Ospedale Vecchio, sede degli archivi dove si potrebbe creare una biblioteca degli autori. Questi sono solo spunti che devono necessariamente essere sviluppati per creare un sistema culturale di ampia visione per la città.”
Diversi i tavoli aperti all’interno della lista civica Ora che appoggia Dario Costi “Presto presenteremo ai cittadini le nostre proposte sui diversi temi studiate da esperti e alternative ai progetti esistenti di questa amministrazione come il Nuovo Tardini o l’ampliamento dell’aeroporto che deve essere e restare per i passeggeri” conclude il candidato.