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11 marzo- BDC64 – Land Art in America – Fotografie di Gianfranco Gorgoni


Durante gli anni ‘60 negli Stati Uniti, un gruppo di artisti d’avanguardia iniziò a considerare la galleria uno spazio insufficiente per presentare ed esporre i propri progetti; l’intero pianeta, con tutti i luoghi che lo compongono divenne la loro nuova “tela” e spazio espositivo e la Natura l’elemento fondamentale del loro processo creativo.

Uno dei pochi fotografi ufficiali che, non solo riuscì ad immortalare la maggior parte di queste opere, ma collaborò direttamente con gli artisti durante l’esecuzione, è stato il fotografo italiano Gianfranco Gorgoni.

BDC – Bonanni Del Rio Catalog è lieta di presentare la mostra di fotografie:

BDC64 – Land Art in America – Fotografie di Gianfranco Gorgoni

dal 11 al 27 marzo 2022

orari di apertura: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 20

presso lo spazio di Borgo delle Colonne 28, Parma

ingresso gratuito

Inaugurazione:

venerdì 11 marzo ore 19: interviene Vasco Brondi, moderatrice Silvia Camporesi CON PRENOTAZIONE AL SEGUENTE LINK: https://bit.ly/BDC64-BRONDI
venerdì 11 marzo ore 21: senza prenotazione

(per la foto di copertina del disco “Terra” di Le Luci della Centrale Elettrica ha usato la fotografia Seven Magic Mountains, Dry Lake Nevada di Gianfranco Gorgoni che fa parte della Collezione Bonanni Del Rio dal 2017, raffigurata sopra).

Land Art in America – Fotografie di Gianfranco Gorgoni propone una serie di celebri lavori del fotoartista italiano Gianfranco Gorgoni.

La selezione include opere fotografiche di grande formato realizzate a partire dalla fine degli anni Sessanta, in collaborazione con i grandi maestri della Land Art americana come Christo, Walter De Maria, Michael Heizer, Nancy Holt, Richard Serra, Robert Smithson, fino ai più recenti lavori con Ugo Rondinone.

 

BIOGRAFIA DI GIANFRANCO GORGONI

Nasce a Roma da una famiglia di origini abruzzesi e, dopo un viaggio a Londra nel 1965, decide di dedicarsi alla fotografia e si trasferisce a Milano, dove, dopo un anno come assistente, apre uno studio a Porta Ticinese.

Il 28 ottobre 1968, attratto dall’American dream, si imbarca su un cargo in cambio di un reportage fotografico sulla vita di bordo. Dopo 14 giorni sbarca a New York e nel Village inizia a fotografare le rappresentazioni dell’Open e del Living Theatre; con queste foto inizia la sua collaborazione con il settimanale italiano L’Espresso.

Nel 1969, insieme a un amico e alla sua fidanzata, attraversa l’America coast-to-coast a bordo di una vecchia Pontiac acquistata per 99 dollari e realizza un reportage sulle comuni hippies.

Sulla via del ritorno decide di fermarsi a Woodstock per assistere a quello che sarà il concerto rock più famoso della storia. Fotografa l’evento e l’ultima notte riesce addirittura a salire sul palco dove, all’alba, arriverà Jimi Hendrix. Torna a New York e vende le foto a Twen, un mensile tedesco, e naturalmente all’Espresso; quest’ultimo gli commissiona un reportage sull’arte pop americana.

Incontra il gallerista Leo Castelli che lo metterà in contatto con tutti gli artisti della sua galleria. Tra questi, Warhol, Rauschenberg, Johns, Lichtenstein, Rosenquist e Chamberlain. La sera da Max’s Kansas City, un american bar frequentato da molti giovani artisti ed intellettuali, ha modo di conoscere Serra, Smithson, Flavin, Morris e Andre. Con il supporto di Leo Castelli inizia il suo progetto sulla nuova avanguardia, che lo porterà nel deserto americano per fotografare opere di Land Art.

Il libro viene pubblicato nel 1972 e con queste foto la Castelli Gallery organizza la sua prima mostra.

Quattro anni dopo il suo sbarco a New York torna in Italia e, dopo un breve soggiorno, riparte per il Sud America. In Cile fotografa gli avvenimenti che portarono dalla caduta del governo di Salvador Allende e spedisce il materiale al Time che lo pubblicherà.

È il punto di svolta dal quale ha inizio la sua attività foto-giornalistica internazionale. Con altri fotografi, nel 1976 fonda l’Agenzia Contact. Va in Messico per un reportage sul petrolio e, dallo Yucatan, decide di volare a Cuba per la festa del 1° maggio, nel 1980. Fu un amore a prima vista che lo porterà a tornare su questa isola molte volte nel corso degli anni successivi, per realizzare servizi per riviste statunitensi ed europee.

Nel 1985 pubblica il libro Cuba Mi Amor con la prefazione di Gabriel García Márquez e il testo di Fidel Castro. Nel 2000 ritorna a Bomba, il paese d’origine della sua famiglia, dove decide di acquistare un vecchio casolare, in cui stabilirà la sede della sua Fondazione.

Tra le mostre più recenti: “Al di là e al di qua dell’Atlantico”, Pesaro, 2009; “Spiral Jetty”, Milano e Bologna, 2010; “Hendrix Now”, Milano, 2010; “Gianfranco Gorgoni”, Bologna, 2011; “Alighiero Boetti Inquadrature”, Milano, 2011; “Astri in Azione”, Milano, 2012; “Hendrix Now”, Parigi, 2015; “The NY Scene”, Parma, 2017; “Land Art en América”, Garzón, 2018. Dal 2000 Gorgoni divide la sua attività tra Bomba e New York.

Gianfranco Gorgoni è morto l’11 Settembre 2019.

LAND ART IN AMERICA

Artisti: Christo & Jeanne-Claude, De Maria, Heizer, Holt, Rondinone, Smithson.

Durante gli anni ‘60 negli Stati Uniti, un gruppo di artisti iniziò a considerare la galleria come uno spazio insufficiente per presentare ed esporre i propri progetti; il disagio nei confronti dell’artificialità e della commercializzazione dell’arte (tutto ciò che la galleria rappresentava) era divenuto insostenibile.

Volendo distruggere “la cornice” che racchiudeva le loro opere, iniziarono a lavorare con un formato molto più grande e ampio, difficile da rinchiudere o delimitare. Il Pianeta, con tutti i luoghi che lo compongono, divenne la loro nuova “tela” e spazio espositivo e la Natura elemento fondamentale del processo creativo.

I territori aperti e solitari, le grandi distese del Nord America, i diversi ecosistemi e i cambiamenti meteorologici sono stati i protagonisti e la materia prima delle nuove opere, caratterizzate principalmente da uno statuto effimero di esistenza, in un rapporto inscindibile con il luogo in cui sorgevano e con i processi naturali con i quali interagivano.

Artisti come Christo, Walter De Maria, Michael Heizer, Nancy Holt, Ugo Rondinone, Charles Ross, Richard Serra e Robert Smithson, lasciarono lo studio per lavorare con il mare, i laghi, le pietre, le mon- tagne, sabbia, fulmine, cemento, ecc. Sono intervenuti in zone naturali come i deserti e le foreste.

L’unica maniera per introdurre queste opere negli spazi espositivi tradizionali fu attraverso progetti, fotografie e video che registravano e documentavano il processo creativo e/o l’opera finita.

Uno dei pochi fotografi ufficiali che, non solo riuscì ad immortalare la maggior parte di queste opere ma collaborò direttamente con gli artisti durante l’esecuzione, è stato il fotografo italiano Gianfranco Gorgoni.

BIOGRAFIA DI VASCO BRONDI

Vasco Brondi, ferrarese, nato nel 1984, è un cantautore e scrittore. 

Ha pubblicato quattro album in studio, un EP e una raccolta con il progetto musicale/artistico LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA: Canzoni da spiaggia deturpata (2010, Premio Tenco per la Migliore Opera Prima), Per ora noi la chiameremo felicità (2010), C’eravamo abbastanza amati (2011), Costellazioni (2014), Terra (2017), Dieci anni tra la via Emilia e la via Lattea(2018).

Nel 2009 pubblica il suo primo libro, Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero (Baldini&Castoldi), seguito nel 2012 dalla graphic novel Come le strisce che lasciano gli aerei (Coconino-Fandango), illustrata da Andrea Bruno e, nel 2016, dal libro Anime galleggianti, dalla pianura al mare passando per i campi (La nave di Teseo), scritto con Massimo Zamboni.

Ha scritto canzoni per il cinema e prestato brani già editi per colonne sonore.

Nell’ottobre del 2018 con la pubblicazione della raccolta 2008/2018, tra la Via Emilia e la Via Lattea che contiene due brani inediti, chiude il progetto artistico LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA.

A novembre, in concomitanza con l’inizio del tour, esce per La Nave di Teseo il libro “2008-2018: dieci anni tra la via Emilia e la via Lattea” che contiene tra gli altri i contributi di Lorenzo Jovanotti, Francesco De Gregori, Daria Bignardi e tanti altri.

Nell’estate del 2020 torna ad esibirsi dal vivo in un tour estivo intitolato “TALISMANI PER TEMPI INCERTI”.

Nel maggio 2021 pubblica PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA, il primo album firmato Vasco Brondi che debutta al terzo posto assoluto della classifica FIMI degli album più venduti.

BDC – Bonanni Del Rio Catalog

BDC – Bonanni Del Rio Catalog è il progetto di Lucia Bonanni e Mauro Del Rio dedicato all’arte contemporanea.

Inaugurato ad Artefiera-Bologna nel Gennaio 2016, riunisce l’insieme delle attività e delle produzioni organizzate dalla coppia relative all’arte contemporanea: una serie in divenire di eventi, oggetti, luoghi, ognuno identificato da un numero progressivo.

Il quartiere generale di BDC è BDC28, chiesa sconsacrata nel centro storico di Parma, dove si sviluppa la più lunga ed elegante via porticata della città. Qui nel Seicento una confraternita legata alla Chiesa di San Benedetto fondò l’oratorio di Santa Maria della Pace.  Agli inizi del Novecento l’istituto religioso fu sconsacrato, quindi riconvertito a officina meccanica, e in seguito a garage, finché nel 2015 è stato recuperato e riaperto alla città di Parma con il progetto BDC.

Oggi è un centro dedicato all’arte contemporanea: fotografia, disegno, musica live, performance, proiezioni, incontri.

Scheda Tecnica Mostra

Titolo: BDC64 – Land Art in America – Fotografie di Gianfranco Gorgoni

A cura di: BDC e Photology

Date mostra: 11 – 27 Marzo 2022

Orari mostra: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 20

Sede: Borgo delle Colonne 28, Parma

Inaugurazione:

venerdì 11 marzo ore 19: interviene Vasco Brondi, moderatrice Silvia Camporesi CON PRENOTAZIONE AL SEGUENTE LINK https://bit.ly/BDC64-BRONDI
venerdì 11 marzo ore 21: senza prenotazione

Ingresso gratuito

Per informazioni sullo Spazio BDC28

Borgo delle Colonne, 28 – 43121 – Parma

E-mail: [email protected]

Sito web: bonannidelriocatalog.com

Facebook:https://www.facebook.com/BonanniDelRioCatalog/

IG: @bdcatalog

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