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Con Julia Kent prende il via la rassegna Pluriversi alla Sala Brigida


di Nicolas de Francesco

Julia Kent, violoncellista e artista internazionale di origine canadese, con all’attivo 10 album e molte collaborazioni importanti, conosciuta, inoltre, per le musiche che Paolo Sorrentino ha utilizzato per i suoi film, è stata l’ospite lo scorso sabato della Sala Brigida, locale nato due anni fa nell’omonimo borgo che porta il suo nome e che è ritornato finalmente ad aprire i battenti.

L’evento è stato preparato con grande cura e attenzione: la Sala Brigida, infatti, accoglie gli ospiti e prende vita piano piano nel pre – serata, tra degustazioni di piatti, dolci e calici di vino mentre si avvicina l’ora del concerto e le sedie vengono occupate; il sold out già annunciato due giorni prima è un bel segnale, si ritorna ad ascoltare musica, a condividere emozioni e a dare vita ai luoghi di cultura.

La Sala Brigida, è un luogo ideale per musica e teatro, dall’arredamento caldo e immaginifico dei vecchi Cafè Chantant dei primi del ‘900, un caffè letterario con una piccola platea rivolta sul piccolo palco con pianoforte illuminato da luci bianche e rosse mentre intorno sono soffuse e provenienti da candele e lampade da salotto d’altri tempi.

La convivialità del pre-serata viene quindi sostituita dall’attenzione per il concerto, presentato da Lorenzo Buratti Zanchi, il direttore artistico della Sala Brigida, che ha voluto fortemente l’artista mentre confida al pubblico come l’ha scoperta musicalmente.

Julia Kent sale sul palco e, discreta, saluta in italiano il pubblico: in un attimo entriamo in una dimensione onirica, attraverso pattern ritmici, melodie profonde, un reverbero avvolgente.

La sua musica eseguita con un violoncello collegato ad una loop station diffonde uno spettro sonoro malinconico, a tratti cupo, capace di concentrare lo spettatore e di portarlo in territori lontani della mente, dilatando lo spazio e il tempo della percezione.

Poco più di un’ora la sua esibizione ma molto intensa e vibrante tanto da spingere il pubblico a chiedere un bis, per nulla spiazzato ma al contrario molto ricettivo e ben predisposto.

La serata ha inaugurato la rassegna “Pluriversi.Il futuro ha radici plurali”, ideata e pensata da Lorenzo Buratti Zanchi e dal Cirs (Centro interdipartimentale di Ricerca Sociale dell’Università di Parma) patrocinata dal Comune di Parma.

Il programma della Sala Brigida nei prossimi mesi sarà fitto e ricco di appuntamenti di varia natura e dal carattere multidisciplinare, a partire dal prossimo previsto per sabato 5 marzo con “Le donne che conoscono”, concerto poetico organizzato in collaborazione con la Casa delle donne.

Un cuore pulsante di cultura ha preso vita nel centro di Parma.

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