Dopo le recenti polemiche sollevate attorno alla presentazione del Festival Verdi 2022, abbiamo chiesto un parere a Alessandra Toscani, verdiana doc e addetta ai lavori come Event/Art Project Manager della sua società di produzione “…and Arts” specializzata nel settore degli eventi artistico-culturali in special modo dedicati alla vita e alle opere di Verdi.
“Non mi è mai facile esprimere giudizi “oggettivi” relativamente a Giuseppe Verdi e alle dinamiche decisionali del teatro d’opera in quanto rappresentano entrambi due aspetti importanti della mia vita affettiva e professionale.
Il mondo Verdi perché “ci sono cresciuta” grazie ai nonni materni e in quelle terre ho imparato ad ascoltarlo da piccola.
Inoltre da 14 con il mio studio “…and Arts” anni svolgo attività di ricerca, realizzo produzioni, educational su GIUSEPPE VERDI, L’UOMO OLTRE IL GENIO.
Secondo, il mondo del teatro lirico perché per la laurea in Scienze Politiche a Bologna, ho sostato e studiato a lungo nel sistema di produzione del teatro lirico al Comunale di Bologna (Ente lirico) e realizzato la tesi ‘Progettare il successo. Il teatro come organizzazione’ da cui ho elaborato il mio modello organizzativo per gli eventi d’arte .
E’ come avere due cuori che battono all’unisono…. Unica cosa è che ancora una volta è il cannocchiale Teatro Regio e Giuseppe Verdi che ci consente di fare luce sugli scenari di una trasformazione culturale ed istituzionale che vanno assolutamente compresi ed interpretati per nuove proposte che non tradiscano la qualità umana necessaria ad un mondo artistico-musicale.
Qual è il suo giudizio sulle scelte in cartellone?
Dal cartellone di questa edizione si possono intuire i differenti criteri decisionali che lo hanno generato laddove le scelte le artistiche, oltre al concetto di spettacolarità e budgeting, sono subordinate ad una volontà di caratterizzazione scientifica, ad una prospettiva di marketing turistico, ad una interferenza di tipo politico-istituzionale interpellata dal lungo periodo di lockdown.
Il melting pot uscito potrebbe definirsi un perfetto ritratto della contemporaneità dove tutti sperimentano le proprie idee economicamente sostenibili nell’intento di un successo collettivo che, in questo caso, porta il nome di GIUSEPPE VERDI.
Al di là della indubbia qualità della produzione cosa ne pensa delle polemiche suscitate?
Se sulla qualità delle scelte artistiche dovremo aspettare l’autunno per vedere se saranno confermate come vincenti e se sulla qualità della dinamiche politico – istituzionali è meglio astenersi in quanto indirettamente responsabili dei contenuti, quello che proprio non si può lasciar correre è il MALCONTENTO che l’annuncio del Festival dedicato al Cigno di Busseto ha creato in città attraverso il suo “fiore all’occhiello”, il CORO del Teatro Regio.
Ritengo che la manifestazione di protesta espressa vada ascoltata attentamente per una duplice ragione: una di carattere occupazionale per i professionisti che lo compongono, visto l’impiego ridottissimo all’interno degli spettacoli in cartellone; l’altra di carattere identitario, dal momento che in QUELLA VOCE è racchiusa un’anima musicale della città legata ad un mondo Verdiano che dall’800 unisce a doppio filo artisti e pubblico in una dimensione di vita che va oltre il palcoscenico.
Più che di protesta in realtà bisognerebbe parlare di un GRIDO PROFONDO da cui emerge l’appartenenza ad un tessuto costruito nel tempo che nel Teatro Regio ha trovato casa e dato risonanza per meriti ufficialmente riconosciuti ottenuti con lo studio, la fatica, l’esperienza e la dedizione spesa anche in tempi non facili.
Vedersi trasformati in piccoli numeri in un cartellone in cui la parte del leone la fanno le masse orchestrali e corali di un Ente Lirico che per legge ha le forze produttive al proprio interno, è stato veramente uno schiaffo dato buio dalla governance teatrale a quegli stessi artisti che ha sempre indicati come punto di forza di tutti gli spettacoli.
Ma perché è stata presa questa decisione secondo lei?
E’ realistico pensare che a monte delle decisioni prese vi siano le problematiche contingenti non risolvibili in altro modo, pena la non realizzazione della kermèsse musicale; ma è bene non dimenticare che si sta parlando di un teatro d’opera con una lunga tradizione e di un compositore: un connubio simbolico di un patrimonio umano prima che culturale e che, proprio per questo, almeno ha il diritto di essere trattato con STILE e non azzerato o trasformato in folklore con l’alibi delle frasi tipo ‘se vogliamo essere internazionali….’che ci ricordano la scena di Totò e Peppino a Milano …
Alessandra Toscani
Event/Art Project Manager – “…and Arts”
Specializzata nel settore degli eventi artistico-culturali, opera dal ’94 svolgendo il ruolo di Art Project Manager: professione frutto di studi organizzativo-gestionali ed esperienze sul campo fatte nella duplice forma:
PRODUZIONI/COPRODUZIONI
Con il marchio “…and Arts” è attiva dal ‘96 sul mercato delle arti con produzioni create e/o gestite in prima persona che ha realizzato prevalentemente sul territorio di Parma e provincia con la formula “city event” spaziando in diversi ambiti. ‘Trasformare un’idea in un evento / prodotto armonico e dallo stile esclusivo’ è la vera sfida di Alessandra che, attingendo dalla propria passione ed esperienza nel mondo del management , musicale ed artistico, ha sempre voluto comunicare bellezza ed autenticità facendo dialogare l’antico e il contemporaneo soprattutto in riferimento alle proprie radici territoriali. Tra le più importanti produzioni:
ARTE
SCARPERENTOLA – mostra d’arte contemporanea ispirata alle scarpe d’artista.
ACCORDI DI LUCE- mostra di luce d’artista sui monumenti della città
QUOZIENTE EMOZIONALE: mostra itinerario di Candida Ferrari
ALMA LOCI: spiritualità d’arte nella bellezza ©
REGINA COELI LAETARE: un convegno, un percorso una mostra
GIARDINI REALI, GIARDINI DIPINTI: Parmigianino a Fontanellato
IN LUOGHI D’AFFEZIONE: il giardino di ALBERTINA SANVITALE
FOOD
ANCHE PARMA HA UN CUORE DI CIOCCOLATO
CIOCCOLATO E CIOCCOLATA: Atmosfere e sapori da salotto
PASSEGGIANDO E DEGUSTANDO IN VILLA EX SANVITALE- itinerario botanico-gastronomico
ITALIA, AMORE MIO: cene musicali dedicate a Bologna, Napoli, Milano.
TURISMO
GUIDATI DALLA BELLEZZA
MUSICA
GIUSEPPE VERDI L’UOMO OLTRE IL GENIO
FILMATO “l’Angiol di Dio in suolo natàl” + proiezioni educational
DANTE ’21 – SPETTACOLO: BERNARDO DANTE VERDI: GUARDA LA STELLA. Itinerari paralleli
Dal 2018 responsabile culturale dell’Associazione San Rocco – Accademia dell’ascolto
MUSICA
ASCOLTA, AMERAI: guida all’ascolto dei sentimenti attraverso l’opera lirica
ARMONIE: SCIENZA MUSICA ETICA
FOTOGRAFIA
DA QUI ALLA LIBERTA’ di Elisa Morabito