In vista delle prossime elezioni amministrative, Articolo Uno Parma ha presentato ieri in conferenza stampa le proprie proposte sul nuovo welfare locale, sul sostegno all’occupazione e il contrasto alla povertà, sul diritto alla salute.
Alla conferenza stampa hanno preso parte: la Coordinatrice provinciale di Articolo Uno Manuela Amoretti e alcuni degli estensori delle proposte: Pietro Stefanini e Ebe Quintavalla (politiche sociali) e Anna Rita Maurizio ( sanita’).
Si è proposto innanzitutto di adottare il punto di vista di genere in tutte le politiche dell’Amministrazione Comunale per tenere conto del diverso impatto che le scelte hanno su donne e uomini, e ridurre cosiil gap tra di essi .
LE PROPOSTE SPECIFICHE
INNOVARE E QUALIFICARE ULTERIORMENTE IL SISTEMA DI WELFARE LOCALE,
potenziando la Co-progettazione tra pubblico e Terzo settore, chedeve essere assunta in ogni campo.
Servizi per persone anziane:
– Rendere più accessibile il welfare locale, attorno alle Case di comunità con bacini di popolazione più limitati.
-Migliorare l’accessibilità al servizio sociale, la facilità di incontro in tempi ragionevoli, aumentare la capacità di supporto alle varie forme di fragilità, rafforzando disponibilità di personale e la sua qualificazione, supervisione, lavoro in equipe, pluri -professionalità, integrazione sociale e sanitario.
–Sostenere più intensamente la domiciliarità delle persone anziane (con monitoraggio sui grandi anziani, tutoring per badanti , formazione , servizi e centri diurni con orari più flessibili, case di convalescenza temporanee, affiancamento alle famiglie di anziani non autosufficienti, rafforzamento punti di comunità ).
–Potenziare, in capo al Comune, una strutturata attività di verifica/controllo da parte del Servizio sociale territoriale , sulla qualita di funzionamento tecnico e relazionale su ogni tipologia di servizio erogato anche in collaborazione con il privato , e sulle nuove Case famiglia .
Servizi per persone disabili:
– Affiancare le famiglie e le persone disabili in tutte le fasi della vita con figure professionali specifiche sia dal lato dei servizi sanitari, sia da quello dei servizi sociali e
– Potenziare la collaborazione tra Comune, Centro per l’impiego, imprese e Cooperazione sociale per favorire l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro.
– Definire una mappa dinamica degli studenti/esse disabili in procinto di concludere il percorso scolastico, per creare una continuità virtuosa tra fine della esperienza scolastica e vita adulta, con le risorse necessarie.
– Promuovere iniziative a favore della individuazione di amministratori di sostegno delle persone disabili nella società civile, nonché la tenuta dell’albo delle persone candidate a svolgere la funzione di Amministratore di sostegno, previo percorso formativo adeguato
-sviluppare i progetti di vita indipendente .
-creare un Servizio specifico dedicato .
RIDURRE LA POVERTA’ ECONOMICA ED EDUCATIVA :
– Iniziative di informazione, orientamento e aiuto pratico per le persone in condizioni di povertà per favorire, per chi ne ha diritto, l’accesso al reddito di Cittadinanza, a tutti i benefici messi a disposizione dalle istituzioni statali compresi quelli sui consumi energetici (rete fra uffici Inps, servizi sociali del Comune, associazioni di volontariato e realtà del Terzo settore, gestori di energia con postazioni mobili e decentrate.)
– Riqualificare i tanti appartamenti pubblici o destinati ad attivitàsociali o comunitarie (anche della Chiesa) che sono inutilizzati e ricominciare a costruire nuove case di edilizia pubblica, rispettose dell’ambiente, con investimenti adeguati.
–Collaborazione stabile tra tutti i soggetti coinvolti nell’ambito delle politiche abitative e chi conosce bene le famiglie più in difficoltà per prevenire, innanzitutto per le famiglie con bambini, tanti sfratti per morosità incolpevole e sfratti da tempo annunciati.
– Percorsi formativi e di accompagnamento al lavoro tramitel’alleanza tra soggetti economici, imprese, sindacati, Enti locali e Terzo settore per chi, per motivi di salute o di svantaggio, non accede al lavoro, pur avendo delle abilità.
–Utilizzare come consuetudine le possibilità previste da leggi nazionali ed europee di emettere appalti pubblici con clausole sociali che facilitino il lavoro per lavoratori “svantaggiati”.
– “ABBANDONO SCOLASTICO ZERO” tramite una rete permanente per recuperare alla scuola chi rischia di abbandonarla,oppure indirizzare all’ottenimento di una qualifica professionale.
SOSTENERE IL LAVORO
– Aggiornare i Protocolli sulla legalità e utilizzare la fiscalità locale per sostenere le aziende che attuano politiche del personale orientate alla stabilità, qualità del lavoro e dell’occupazione femminile,
– Azioni di sistema con, famiglie, Università di Parma, per promuovere la desegregazione professionale di genere ad es. promuovere l’accesso delle giovani ragazze agli studi scientifici(discipline STEM), che offriranno nei prossimi anni buona parte dei lavori di alta qualità.
– Rafforzare il ruolo della formazione professionale per prevenire le crisi aziendali, promuovere la specializzazione nelle PMI, favorire l’incontro fra imprese e persone alla ricerca di lavoro.
-Sviluppare politiche attrattive per il personale sanitario (stipendi più elevati, affitti agevolati, trasporti ed incentivi).
-ampliare, innovare, rendere economicamente più accessibile, la rete dei servizi alle persone di ogni età, anche ai fini della promozione dell’occupazione delle donne.
LA SANITÀ DEVE ESSERE PUBBLICA , SUPPORTATA, MA MAI SOSTITUITA, DALLA SANITÀ PRIVATA
1. Aumentare la quota delle risorse economiche a favore delle istituzioni sanitarie di Parma.
2. Chiedere che la Regione mantenga, consolidi e valorizzi, il sistema di rete Hub e Spoke, il numero ed il ruolo degli Hub di Parma inseriti nel numero degli Hub regionali, evitando tentativi di depauperamento o spostamento a favore di altre realtà territoriali (es.accentuare il ruolo della Neurochirurgia).
3. Potenziare fortemente i servizi territoriali, in particolare quelli di prossimità, come la assistenza domiciliare: i pazienti affetti da patologie croniche devono essere presi in carico là dove vivono.
4. Convertire le Case della Salute in Case della Comunità,integrandole strettamente con i servizi socio assistenziali.
5. potenziare il personale socio-sanitario.