“La cosa chiamata poesia. Un poeta parmigiano dal respiro europeo” è il titolo di un incontro di grande interesse culturale attorno alla poetica di Attilio Zanichelli che si terrà sabato 27 dicembre alle ore 17 presso il Teatro Virtus, in Via I Maggio n.3 a Sorbolo.
Durante l’incontro verranno letti testi dalle due raccolte poetiche principali del poeta parmigiano: “Giù fino al cielo” (Guanda, Parma, 1973) e “Una cosa sublime” (Einaudi, Torino, 1982).
Interverranno:
Alessio Zanichelli, scrittore, nipote di Attilio e studioso della sua poetica
Luca Ariano, poeta e scrittore
Emanuela Rizzo, poetessa e scrittrice
Con la preziosa partecipazione dell’amico e collega Carlo Bonati
Letture e musiche a cura del Centro Giovani di Sorbolo
Un poeta da riscoprire: Attilio Zanichelli (Parma 1931-1994),
“Spesso non è il merito che determina il successo di un’esistenza, perché le luci dei riflettori spesso vengono concesse per altre motivazioni. Attilio Zanichelli non alzava gli occhi in cerca di luci effimere, ma era il poeta che ammirava le foglie dimenticate, addormentate sui cigli delle strade.
La luce che lui cercava era la luce della comprensione, del riconoscimento di un’intera esistenza, vissuta in nome e per la poesia, per la natura, per la verità.
Chissà cosa penserebbe oggi, che le sue poesie sono state tradotte anche in cinese, lui che comunque era così affascinato dall’Oriente. Lui che non aveva trovato nel suo territorio una culla, cosa direbbe oggi che i suoi versi, proprio come le foglie, leggeri sono volati così lontano….” dice di lui la poetessa Emanuela Rizzo.