Si chiama “La Radicalità Gentile” e promette “Tre lampi sul teatro di figura: i burattini, gli oggetti, l’inclusione” il progetto dedicato al teatro di figura in programma a Parma, per due week-end, dal 22 al 31 ottobre e inserito nei progetti di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
Un festival con compagnie internazionali, un convegno, il documentario restaurato “Burattini Emiliani di Italo Ferrari” (1947) in prima nazionale, una mostra e molto altro ancora in un’iniziativa, inserita nel programma di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, promossa da Le Mani Parlanti (Parma), Atelier Delle Figure/Scuola per Burattinai e contastorie (Faenza) e La Voce delle Cose (Bergamo) con il sostegno del Comune di Parma e della Fondazione Cariparma e il patrocinio e la collaborazione di Unima Italia, Associazione dei Teatri di Figura Agis, Unima Education, Development and Therapy Commission.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte Francesca Velani, coodinatrice Progetti Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, Stefano Giunchi, curatore della rassegna e direttore dell’Atelier delle Figure di Faenza, Paola Serafini, dell’associazione “La Voce delle cose” di Bergamo, Fabio Groppi, presidente Cooperativa “Le Mani Parlanti” di Parma, i rappresentanti del museo Il Castello dei Burattini di Parma, del Teatro al Parco e burattinai di Parma.
“La Radicalità Gentile” è il contenitore di una serie di eventi raccolti appunto in tre lampi, per illuminare tre campi particolari del teatro di figura. Il teatro dei burattini e il teatro d’oggettisono due linguaggi estremamente efficaci e attrattivi. Hanno meccanismi di base radicali, semplici ed efficaci. Le loro grammatiche sono arcaiche e attuali nello stesso tempo, capaci di comunicare e creare empatia, al di là delle barriere linguistiche e geografiche. L’insieme dei diversi linguaggi del teatro di figura è inoltre, ormai da diversi anni, applicato con successo a pubblici e soggetti particolari nel campo dell’inclusione.
Il progetto (che avrà il suo momento clou a Parma ma che continuerà in altre città), si propone di fare il punto sullo stato dell’arte in questi tre campi. E si propone inoltre di rilanciare il ruolo della città di Parma come una delle “capitali” del teatro di figura.
I SOGGETTI PROTAGONISTI
1. Le Mani Parlanti (Parma)
È una cooperativa sociale che da più di vent’anni si occupa di disabilità, di terapia, di riabilitazione, di integrazione. Dalla sua esperienza è nato il progetto Giocamico.
2. Atelier Delle Figure/scuola per Burattinai e contastorie (Faenza)
È la più antica scuola in Italia che forma sui linguaggi e le tecniche del Teatro di Figura. Da venti anni i suoi corsi sono riconosciuti e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
3. La Voce delle Cose (Bergamo)
È un centro di ricerca attorno agli oggetti e alle loro dimensioni comunicative e artistiche. Ha realizzato il progetto “Macchina per il Teatro Incosciente”.
GLI EVENTI
FESTIVAL “LA RADICALITÀ GENTILE”
Ospita compagnie e singoli artisti italiani e stranieri. Tra gli stranieri si segnalano in particolare il Theatre Guignol di Lione, la compagnia olandese TAM TAM e la compagnia francese Oiseau Mouche.
CONVEGNO INTERNAZIONALE “LA RADICALITÀ GENTILE”
Tre sessioni specifiche, dedicate ai tre lampi, con comunicazioni, dimostrazioni, contributi video.
– Burattini (sabato 23, dalle 9.30 alle 14.30)
– Oggetti (venerdì 29, dalle 9.30 alle 14.30)
– Inclusione (sabato 30, dalle 9.30 alle 14.30)
Il convegno sarà ripreso, dopo altri eventi e momenti di riflessione, in una sessione conclusiva, a fine maggio, a Parma.
CINEMA
Prima nazionale del film restaurato
“Burattini Emiliani di Italo Ferrari”, 12 minuti. Presentazione del documentario in b&w della Lux Film (1947), regia di Antonio Rosso (pseudonimo del parmigiano Antonio Marchi), commento musicale di Gorni Kramer e Volmer Beltrami.
MOSTRE
Castello dei Burattini, via Melloni 3/A, Parma
(negli orari di apertura del Museo)
“Burattini resilienti: come non smettono mai di nascere personaggi e drammaturgie innovative..”
Un termine inflazionato per definire una capacità reale di rinascita continua del linguaggio e del repertorio dei burattini, teatro popolare e contemporaneo. Come diceva Giovannino Guareschi: “An mòr gnenca si m’amaza”
Ingresso libero a turno
EVENTI IN ALTRE CITTÀ
Bergamo
Sede della Voce delle Cose, della Fondazione Ravasio e del Museo dei Burattini, Bergamo è già stata designata, nel 2023, Capitale Italiana della Cultura, assieme a Brescia. Il programma fa quindi da “ponte” fra Parma e Bergamo, aprendo spazi di collaborazione futuri.
Reggio Emilia
Si sta lavorando con la Fondazione Sarzi per giungere alla pubblicazione comune di un set di video-riprese originali di spettacoli e interviste di Otello Sarzi, al Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure “Arrivano dal Mare!”, edizione del 1986.
Piacenza
È in progettazione un momento di riflessione/confronto sulle metodologie e la didattica del Teatro di Figura.
CITTÀ DELLA ROMAGNA
Sono in allestimento diverse programmazioni (concepite come eventi autoconclusivi ma “preparatorii” della parte finale di “La Radicalità Gentile”) a Ravenna, Cervia, Faenza, Forlimpopoli, Comacchio, S. Sofia e Parco delle Foreste Casentinesi, Modigliana, Montiano.
Queste iniziative si svolgeranno da fine ottobre 2021 a inizio primavera 2022.
UN PROGETTO SEMINALE
È previsto un momento di valutazione finale a Parma: Cosa continua nei territori? La Radicalità verso Bergamo 2023.
“La Radicalità Gentile” si avvale della preziosa collaborazione del Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari, del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, di artisti e operatori di Parma e delle altre città coinvolte.
IL TEATRO DI FIGURA: UNA STORIA COMUNE TRA PARMA E LA ROMAGNA
Il parmigiano Giorgio Belledi scrisse nel 1977 un articolo dal titolo “Fagiolino e Bargnocla in vacanza al mare”. Stabilì allora l’esistenza di un asse fra Parma e la Romagna che fino al 1979 fece incontrare per la prima volta centinaia di burattinai, marionettisti, ombristi, che assieme a curiosi, studiosi e un pubblico sempre più appassionato fecero rinascere la passione attorno a un mondo che si pensava in inesorabile decadenza.
In primavera ci si trovava nella capitale emiliana, col Festival “Burattini e marionette”. Nel caldo dell’estate ci si ritrovava a Cervia e a Ravenna, al Festival “Arrivano dal Mare!”. Parma chiuse il suo festival, che continuò a vivere in quello romagnolo per decenni, fino ad oggi.
Assieme a Belledi va ricordato il lavoro indefesso della Famiglia Ferrari che partecipò in prima persona a questo piccolo rinascimento. Si aggiunsero altri soggetti viaggianti nelle due direzioni: la Compagnia Drammatico Vegetale, la Famiglia Monticelli, Gottardo Zaffardi, il neonato Teatro delle Briciole, il Teatro della Valdoca… assieme a burattinai provenienti da tutte le parti del mondo.
Nacque allora il termine teatro di figura, che diede un nome a questo colorato e vario movimento culturale che mise insieme antiche tradizioni e giovani generazioni di artisti.