Venerdì 10 settembre, nella Crociera del Complesso monumentale dell’Ospedale Vecchio, si svolgerà l’evento per conoscere in anteprima la mostra “Ri-scoprire Antonio Gramsci: le riviste ritrovate, la formazione giovanile, la vita, gli scritti”, che verrà ospitata dal 9 al 30 ottobre nell’Oratorio Novo della biblioteca Civica.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore alla Cultura Michele Guerra; il curatore dell’allestimento Paolo Giandebiaggi; Giuseppina Pira, presidente del Circolo Culturale Grazia Deledda; Paola Maccioni sempre del Circolo Culturale Grazia Deledda; Marta Corradi per il Montanara laboratorio democratico A.P.S., e Giuseppe Massari dell’Associazione Amici della biblioteca di San Leonardo.
Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore alla Cultura, Michele Guerra, “per un progetto che si sostanzia nella pubblicazione di un libro, nell’anteprima del 10 settembre e nella mostra in ottobre all’Oratorio Novo. Il progetto permette di riscoprire un tessuto culturale di grande rilevanza per il pensiero di Antonio Gramsci, grazie ad un lavoro di studio e ricerca che guarda all’oggi e ci consegna messaggi e riflessioni importanti”.
Il Professor Paolo Giandebiaggi ha parlato del suo lavoro di cura della mostra come un’occasione di rileggere Gramsci attraverso il suo periodo di formazione ed i suoi studi.
Giuseppina Pira e Paola Maccioni del Circolo Culturale Grazia Deledda hanno fatto rifermento allo slogan di Parma Capitale Italiana 2020 + 2021, “La cultura batte il tempo”, sottolineando come a dispetto della pandemia sia stato portato a termine un progetto importante che ha riguardato uno dei più grandi pensatori del Novecento, Antonio Gramsci.
Marta Corradi per il Montanara laboratorio democratico A.P.S ha rimarcato l’attualità del pensiero di Gramsci, nonostante siano trascorsi cento anni.
Giuseppe Massari dell’Associazione Amici della biblioteca di San Leonardo ha ricordato l’impegno dell’Associazione per dare vita alla rassegna “Le parole per dirlo” in cui è inserita l’anteprima del 10 settembre.
L’evento, a cura di Luca Marco Paulesu, pronipote di Antonio Gramsci e il cui allestimento è stato curato dall’architetto Paolo Giandebiaggi, è organizzato dal circolo culturale “Grazia Deledda” e da “Montanara laboratorio democratico A.P.S”, con il contributo di Comune di Parma, Regione Sardegna, “Progetto sempre attivi 60-90” finanziato dalla Regione Emilia Romagna, FASI, Banco di Sardegna, Fondazione Arta, Cgil e Fondazione Cariparma e con il patrocinio di Amici della biblioteca di San Leonardo, Università di Parma, CISL, Istituto Cervi, Auser, Ferraguti libreria- rivisteria.
Per partecipare all’anteprima, che si terrà dalle 17.30 alle 23, compresa nell’ambito del progetto “Le parole per dirlo”, inserito nel programma di Parma 2020+21, sarà necessaria la prenotazione scrivendo a [email protected].
La manifestazione si terrà il 10 settembre dalle ore 17,30 alle 23,00 alla Crociera, nel complesso monumentale dell’Ospedale Vecchio. Il programma prevede, alle 17.30, i saluti istituzionali, con rappresentanti di Regione Sardegna, Regione Emilia-Romagna e Comune di Parma. Seguiranno gli interventi di Luca Marco Paulesu, curatore della mostra: “La formazione giovanile di Gramsci” e di Michele Filippini, Università di Bologna: “Gramsci dal congresso di Livorno in poi”. Modera Paolo Giandebiaggi, architetto e curatore dell’allestimento della mostra. Canzoni a tema interpretate dal musicista – cantautore Rocco Rosignoli. Francesco Del Casino esporrà alcune delle sue opere su Antonio Gramsci. Alle 19.45, pausa aperitivo nelle adiacenze della Crociera. Alle 20.45, il regista Emiliano Barbucci presenta il docufilm “Gramsci 44” da lui diretto e dialoga con Albertina Soliani, presidente Istituto Cervi. A seguire proiezione. Per l’accesso occorre il green pass.
Durante le fasi di riordino dell’archivio della famiglia Gramsci, un’intera collezione di riviste politiche e letterarie, lette in gioventù da Antonio Gramsci, è stata ritrovata nella soffitta della casa di Ghilarza (Oristano) abitata fino alla morte da Teresina Gramsci Paulesu, sorella dell’intellettuale e politico, fondatore del P.C.d’I.
Tale corpo documentale è formato dalla collezione di riviste appartenute al giovane Gramsci nel periodo compreso fra il 1907 e il 1914 costituita da Il Marzocco (1907–1911), Le cronache letterarie (1909-1911), La Lupa (1910-1911), Piemonte (1911-1912), La Voce (1910-1914), L’Unità di Salvemini (1910 -1913), Patria (1912).
Il ritrovamento di questa collezione offre un’importante testimonianza di come “la cultura delle riviste” non solo ebbe un ruolo significativo su un’intera generazione di giovani intellettuali d’inizio 900, ma ci rimanda ad una realtà ancora oggi attualissima, di come sia determinante il percorso di studio disinteressato e di approfondimento negli anni giovanili, nella formazione di ogni individuo e che va oltre la scuola. Con la mostra (della quale è stato previsto e stampato un catalogo) si è voluta cogliere l’occasione di allargare la conoscenza su questa figura per far conoscere, anche se in modo sintetico, la vita, il pensiero e gli scritti dell’intellettuale dirigente politico.
A 100 anni dalla fondazione del PC d’I c’è anche un richiamo alla scissione di Livorno. Gramsci fu fra i fondatori, ma già nel 1924 leggendo l’Ordine Nuovo (la sua rivista) si poteva notare un atteggiamento critico su tale scelta, pur senza rinnegarla.
Citazioni, frasi celebri si snoderanno lungo la mostra. Ci sarà anche un’ipotesi molto suggestiva che lega Parma alla famiglia Gramsci- Schucht, avanzata dallo storico Ubaldo Delsante e avvalorata da Luciano Canfora.
Il progetto nel suo insieme ha visto la collaborazione dell’associazione Amici della biblioteca di San Leonardo, (capofila) Montanara laboratorio democratico A.P.S. e il Circolo Culturale Grazia Deledda.
Insieme hanno inteso proporre una riflessione sulla formazione della consapevolezza sociale e politica in due momenti cruciali della nostra storia: l’inizio del XXI secolo – l’attualità della civiltà digitale (già intrapresa attraverso video conferenze da San Leonardo) e l’inizio del XX secolo – Le riviste storiche nella formazione giovanile di Antonio Gramsci (Circolo Deledda e Montanara laboratorio democratico) con una Mostra, aperta alle scuole e a fasce d’età adulta.
Questo tema della “formazione” si manifesta nella questione eterna della incomunicabilità delle generazioni, assumendo oggi forme paradossali che vedono le nuove generazioni da un lato escluse dal lavoro e dal potere politico e dall’altro padrone degli strumenti di comunicazione del presente-futuro, peraltro acquisiti in forma autodidatta senza che le agenzie formative (famiglia e scuola) vi abbiano avuto e vi abbiano parte significativa. Si osserva quindi spesso da una parte una estraneità sostanziale dai nuovi mezzi di comunicazione e dall’altra una competenza puramente strumentale ed unilaterale, ignara dei fondamenti tecnici e ideologici degli strumenti digitali utilizzati. Questo è uno dei fattori disgreganti più forti della nostra contemporaneità, che occorre per prima cosa saper riconoscere e colmare.