È con una “cantata teatrale” traboccante di musica, canzoni, sensualità e suggestioni legate alla Milano di un tempo che riapre Arena Shakespeare di Teatro Due dove martedì 14 settembre alle ore 21.00 va in scena LA GILDA dell’attrice Laura Marinoni e del musicista Alessandro Nidi, spettacolo tratto da La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori.
Adattato dalla raccolta di racconti del 1959, in cui lo scrittore e drammaturgo tratteggiava le vicende umane di una Milano che oggi non esiste più, ma che grazie ai suoi testi torna a mostrarsi densa e viva come non mai, lo spettacolo gira intorno a Gilda, chiamata così per una certa somiglianza con Rita Hayworth. Con lingua stupefacente l’autore fa parlare questa bellezza da bassifondi che crede nell’amore, ma non esita a prostituirsi per far uscire dal carcere il suo amante; un torrente in piena che canta, appoggiandosi a poeti-musicisti immensi come Jannacci, Ferré o Monteverdi, la vitalità senza freni, la fatica di sopravvivere e la passione incontenibile per il sesso e per l’amore
In questo lavoro – ha raccontato Laura Marinoni – nato durante il periodo del lockdown, c’è la Milano dei miei nonni che parlavano ancora in dialetto e vivevano proprio dalle parti del Mac Mahon.Testori mi commuove, sempre. E mi diverte, mi fa sentire a casa, agganciata agli anni in cui stavo per venire al mondo e che poi ho respirato da bambina. Mi aiuta a ridare forma al nostro mondo di oggi, tornando all’autenticità. Non c’è mai giudizio in Testori, solo uno sguardo innamorato per i suoi personaggi esuberanti di periferia, soggetti da fotoromanzo dal cuore spalancato.
Ho tanta voglia di farla vivere, questa Atomica dei quartieri bassi, che si vende per far uscire di galera il suo Gino e poi viene scaricata proprio in ragione del suo “darsi intorno”.
Accanto all’attrice milanese, mente e cuore del progetto è il musicista Alessandro Nidi: La prima musica che si affaccia al balcone della Gilda è una canzone di Jannacci. È una delle canzoni che amo di più e odora di quella Milano, racconta precisamente quelle persone, quelle piazze, quelle vie. Jannacci sembra la naturale colonna sonora di questo racconto. Ho provato però ad andare oltre. E si sono presentati poeti-musicisti immensi come Ferré o Monteverdi. La sorpresa è che Testori li trasforma. Avvicinandosi alla Gilda le loro musiche cambiano prospettiva, si plasmano nel suo mondo, raccontano sentimenti nuovi. Qui le canzoni assumono funzioni alternanti: sono cantate dal personaggio e diventano voce viva di questa donna, oppure approfondiscono le tematiche del racconto riproponendo altre storie.
E allora non sarà più Gilda a cantare ma la voce dell’attrice. Sarà Laura che si sostituirà al personaggio suggerendoci un nuovo pensiero, uno sguardo da fuori, una lettura diversa. Il pianoforte e il pianista accompagnano la protagonista come i suoi amici del cuore; in altre occasioni diventano commento intimo, ispirandosi a quella scrittura avvolgente, alle sfumature della voce di Laura, alla passione vera, semplice e profonda della sua Gilda. Ecco che provano insieme a riempire l’aria di note dolenti o serene, nella speranza che possano divenire, almeno per un attimo, un tutt’uno con la Gilda del Mac Mahon.
Informazioni e biglietteria: Tel 0521.230242 – [email protected] – www.teatrodue.org