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12 luglio- All’Arena Shakespeare va in scena ‘Pupo di Zucchero’ di Emma Dante

 

“Poiché i ricordi di per se stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso”

da i quaderni di Malte Laurids Brigge di Rainer Maria Rilke


Arriva a Parma l’ultima creazione della acclamata regista Emma Dante ‘
Pupo di Zucchero. La festa dei morti’ che andrà in scena nell’ Arena Shakespeare di Teatro Due lunedì 12 luglio alle ore 21.00.

Lo spettacolo fa tappa in città dopo il debutto a Pompei e prima di proseguire per il settantacinquesimo Festival di Avignone che quest’anno rende all’artista siciliana un lungo omaggio, con anche le proiezioni dei suoi film fra i quali ‘Le sorelle Macaluso’ tratto dalla sua stessa pièce teatrale, già premiato con cinque Nastri d’Argento, e Misericordia (testo da cui la Dante ha già in programma il terzo film).

Liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Gianbattista Basile, lo spettacolo parte da una tradizione sentitissima al Sud: quella di preparare del cibo per i defunti in occasione del Giorno dei morti il 2 novembre, banchetti ricchi di dolci e biscotti in cambio dei regali che i parenti trapassati portavano ai bambini dal regno dei morti.

Durante il rituale, in quella notte, la cena era un momento di patrofagia simbolica nel senso che il valore originario dei dolci antropomorfi era quello di raffigurare le anime dei defunti. Cibandosi di essi, era come se ci si cibasse dei propri cari.

Pupo di zucchero è la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Nella notte fra l’uno e il due novembre, lascia le porte aperte per farli entrare.

Con acqua, farina e zucchero il vecchio impasta l’esca pe li pesci de lo cielo: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti richiama alla memoria la sua famiglia di morti. La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal core tremmolante, il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola “tre ciuri c’addorano ‘e primmavera”, Pedro dalla Spagna che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita che s’abboffavano ‘e mazzate, Pasqualino tuttofare.

Nello spettacolo, interpretato da Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona, con i costumi di Emma Dante e le luci di Cristian Zucaro, sono presenti dieci sculture create da Cesare Inzerillo che mostrano il corpo osceno della morte. In “Pupo di zucchero” la morte non è un tabù, non è scandalosa, ciò che il vecchio vede e ci mostra è una parte inscindibile della sua vita. Ciò non può che intenerirci. La stanza arredata dai ricordi diventa una sala da ballo dove i morti, ritrovando le loro abitudini, festeggiano la vita.

Informazioni e biglietteria: [email protected]

Tel. 0521.230242 – www.teatrodue.org

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