“La S.O. Cittadinanza Attiva del Comune di Parma comunica che Il Mercatino del Riciclo previsto in P.le Superga (quartiere Montanara) domenica 6 giugno è stato rinviato a data da destinarsi, per consentire condizioni di agibilità meno restrittive ai partecipanti e nel contempo nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza.”
Così ieri il Comune con una nota stampa rinvia a data da destinarsi il Mercatino del Riciclo e del riuso in programma per domenica 6 giugno in piazza Caduti di Superga e organizzato dal Patto di Collaborazione “I Frutti di Superga”, un progetto per la riqualificazione del Piazzale nel cuore del Quartiere Montanara condiviso dall’Amministrazione Comunale, l’Associazione Montanara Laboratorio Democratico e cittadini volontari.
Pronta la risposta dell’Associazione Montanara Laboratorio Democratico che critica e contesta la decisione comunale a pochi giorni dall’evento:
“A tre giorni dallo svolgimento del mercatino del riciclo previsto in P.le Caduti di Superga (quartiere Montanara- Cinghio) per domenica 6 giugno, gli Uffici comunali preposti alle autorizzazioni (SUAP) ci comunicano ancora a voce che tale evento deve essere cancellato; per iscritto è arrivato un file denominato “pre-diniego” ma le parole dette all’assessora Paci che perorava l’evento, sono state categoriche: ”Non si può fare”.
Le motivazioni addotte sono pretestuose e tutto quanto ci è stato richiesto per migliorare la sicurezza è stato presentato; inoltre è stato bellamente ignorato che l’evento era compreso tra quelli oggetto del Patto di Collaborazione “I Frutti di Superga-Insieme”recentemente firmato tra il Comune stesso, i Cittadini Volontari e la scrivente organizzazione (Montanara Laboratorio Democratico APS) per vivacizzare il quartiere (in particolare la zona del Cinghio Sud), favorire la socializzazione, agire con l’attenzioneall’ambiente.
L’iniziativa era stata salutata con plauso da parte del quartiere e degli abitanti e numerose erano le persone e le associazioni che si erano iscritte per partecipare al mercatino.
Fa specie notare con quanto fervore legalitario e distacco sociale sia stato affrontato il caso dalla macchina comunale. Dispiace vedere come venga vanificato il lavoro dei volontari, sulla base di risibili motivazioni (“i mercati grandi si possono fare, quelli piccoli no”).
C’è da chiedersi a che pro firmare un Patto di Collaborazione col Comune se poi basta un burocrate di turno per buttare all’aria il lavoro di un mese e far riferimento a normative anti covid estremamente contradditorie.
La politica non può essere così condizionata da una burocrazia che danneggia il rapporto istituzioni-cittadini.
Qui non ci sono di mezzo soldi o interessi economici o problemi sanitari, qui ci sono di mezzo la democrazia e il vivere civile. E per questo obiettivo ci sentiamo “resistenti e non resilienti”.