di Titti Duimio
ph.credits Francesca Bocchia
A cura del direttore Simone Verde riparte in Pilotta, dopo la chiusura imposta dalla pandemia, la grande mostra dedicata all’Ottocento e al mito del Correggio allestita negli spazi del museo cittadino.
““L’Ottocento e il mito di Correggio” è innanzitutto un omaggio a due figure per molti versi fondamentali della storia parmense: Maria Luigia d’Asburgo, Duchessa di Parma, e l’incisore Paolo Toschi– dice il direttore Verde nell’introduzione alla mostra- Vuole anche essere una soluzione virtuosa di un problema allestitivo di lunghissima data con cui si sono confrontati tutti i direttori dell’ex Galleria Nazionale. La Rocchetta, teatro di questa “mostra permanente”, infatti è uno spazio cruciale dal punto di vista storico ma di difficile musealizzazione. Vi si trovano le pale del Correggio in un allestimento ottocentesco storicizzato e quindi inamovibile. Esse sono alla fine del percorso, però, cronologicamente decontestualizzate dalla produzione coeva e vengono dopo le opere del Settecento, esposte negli antichi saloni dell’Accademia.
Esiste da sempre un problema sul come giustificare tale collocazione che questo allestimento finalmente ha risolto: il Correggio di questi spazi, in effetti, non è un Correggio pienamente rinascimentale, ma reinventato dal XIX secolo, a uso dei copisti dell’Accademia. Tirato giù dagli altari delle chiese in cui si trovava, è un maestro ormai borghese che il visitatore trova allestito ad altezza d’occhio per un dialogo a tu per tu. Per spiegare il senso di questo stravolgimento culturale, è stato perciò creato un percorso ricomprensivo, tipico di un museo contemporaneo cui è al contempo richiesta la narrazione della storia dell’arte e di quella delle collezioni. Con “L’Ottocento e il mito di Correggio”, quindi, il visitatore troverà chiarito il senso della rimozione delle opere dagli edifici sacri da cui provengono e – grazie alla esposizione per la prima volta al pubblico della pittura ottocentesca della Pilotta – il contesto artistico di questa reinvenzione.
Per precisa scelta strategica del Direttore Simone Verde, questa mostra, dopo il periodo espositivo si trasformerà in sezione definitiva della grande pinacoteca della Nuova Pilotta.
Alle pareti resteranno le opere con i relativi pannelli espositivi, mentre l’ampio corredo documentario di approfondimento e confronto proposto dalla mostra temporanea resterà documentato dal catalogo dell’esposizione.
Theatrum Mundi Fornasetti
Lungo tutto il percorso espositivo del museo che inizia dall’esterno del Palazzo della Pilotta quasi ad accompagnare ed interagire con la città stessa, sarà possibile assistere, ancora fino al 25 luglio, al grande progetto Theatrum Mundi firmato Fornasetti.
Il visionario racconto contemporaneo sospeso nel presente completa e integra la memoria della storia culturale della città (e non solo) in un dialogo reciproco di citazioni e scambio che dal passato abitano il presente e viceversa quasi a sottolineare l’inevitabile rapporto tra tempo e tempi in una continuità di gesti artistici che contaminano e sono contaminati senza soluzione di continuità.
Nella mostra “Fornasetti Theatrum Mundi”, curata da Barnaba Fornasetti, Valeria Manzi e Simone Verde, l’immaginario e le creazioni dell’Atelier dialogano con l’architettura e le opere del Complesso Monumentale della Pilotta. Riferimenti e suggestioni danno vita ad un vero “teatro del mondo”, così come era inteso nel Cinquecento.
Una mostra, quella dello storico studio Fornasetti negli spazi della Pilotta, che segue perfettamente il pensiero del direttore Simone Verde che ormai da 4 anni lavora per un museo rinnovato in rapporto dialettico continuo con la città e il mondo che la anima, un luogo di movimento e di ricerca rappresentato dall’installazione di Maurizio Nannucci che campeggia dal 2019 nel cortile del palazzo con i suoi 190 metri di luminosa e geniale intuizione dal titolo ‘TIME, PAST, PRESENT AND FUTURE’.
“Un progetto di arte contemporanea che ha come obiettivo di restituire centralità e dinamicità all’istituzione e alla sua presenza nel dispositivo urbano e sociale della città di Parma, generando un processo di dialogo tra il contenitore storico monumentale e le persone che lo vivono quotidianamente, favorendo il coinvolgimento dei cittadini e del pubblico italiano e straniero secondo le missioni di servizio pubblico tipiche di ogni museo partecipativo” come si legge nel sito del Complesso Monumentale della Pilotta.
Nuovo Museo Bodoniano (prossima apertura)
Il progetto della Nuova Pilotta si arricchirà presto anche di un nuovo gioiello, il nuovo Museo Bodoniano, che andrà ad aggiungersi al restyling di alcune sezioni espositive della Galleria Nazionale e al nuovo allestimento del Museo Archeologico.
Entrare nel nuovo Museo Bodoni sarà una esperienza doppiamente immersiva. Varcate le porte, sarà come entrare nella fucina bodoniana, nella sua tipografia, quasi avvertendo il profumo degli inchiostri e il frusciare delle carte. Ma si entrerà anche nel cuore della cultura di un’epoca in cui Parma era tra le vere capitali europee.
Ph. Gallery Francesca Bocchia