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Riserva della Biosfera Appennino Tosco Emiliano: nascerà una piattaforma per cessione di crediti di carbonio

La Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco emiliano ha venduto i primi crediti di carbonio generati dalle sue foreste.

E’ un primo passo molto importante nella valorizzazione e riconoscimento dei servizi che gli ecosistemi forestali e naturali ci forniscono.

E’ anche “un piccolo passo che ci porta verso una nuova valorizzazione e tutela del bosco” commenta Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva stessa. L’acquirente dei crediti è la cooperativa Copma di Ferrara che ha anche cofinanziato il progetto di piattaforma di compravendita dei crediti e il progetto stesso è stato insignito del brand della Riserva ‘I care Appennino’” .

“Oggi, nella Riserva di Biosfera dell’Appennino – spiega Giovanelli – presentiamo in realtà un progetto molto ambizioso che sfocerà in una piattaforma di compravendita dei crediti di carbonio. Le nostre foreste possono stoccare carbonio nel legname o nel terreno e questo è un servizio da riconoscere”.

Prosegue il coordinatore: “L’idea di una piattaforma online della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco emiliano è a sostengo della captazione di carbonio tramite le foreste e il loro uso. La sfida del millennio, infatti, è la lotta al cambiamento climatico. Ricordiamo che entro il 2050 c’è l’impegno del nostro continente ad essere carbon free: dovremo rimuovere la stessa quantità di anidride carbonica di quella che emettiamo in atmosfera con le attività umane”.

“La piattaforma di compravendita dei crediti di carbonio – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino – prevede varie fasi che richiederanno tempo, ma consentirà ai proprietari dei boschi di ricevere nuove forme di remunerazione: oltre alla possibilità di vendere la legna, si potranno vendere i servizi che i boschi forniscono a tutti noi (aria e acqua pulita, contrasto al cambiamento climatico, biodiversità,…)”.

“Il credito di carbonio volontario che si potrà scambiare sulla piattaforma è, di fatto, un’ entità finanziaria: associa un valore di mercato a una esternalità positiva generata da un processo. 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di anidride carbonica rimossa dall’atmosfera – spiega Cesare Buffone, di Punto 3, la società incaricata di sviluppare la piattaforma. Oggi il valore di 1 credito di carbonio è di 17 euro per tonnellata di carbonio stoccato. Attualmente è in forte crescita ed è del tutto equiparabile, in termini di solo valore economico, al valore di mercato della legna da ardere”.

Sarà possibile generare crediti di carbonio in diversi modi. “con una gestione forestale responsabile (cambio di ceduazione, alto fusto, selezione delle specie più resilienti ai cambiamenti climatici,…), riforestazione (piantumazione di piante dove già esisteva bosco), buone pratiche agricole (come arature meno profonde), diversificazione degli usi dei prodotti legnosi (da legna da ardere a produzioni di legno da paleria che, non essendo bruciato, non reimmette anidride carbonica), generazione di servizi ecosistemici (come l’apicoltura che garantisce l’impollinazione e la rigenerazione forestale).

“E’ giusto acquistare crediti da chi li risparmia – è commento di Giuseppe Piacentini, comandate dei Carabinieri Forestali dello Stato nel Parco nazionale dell’Appennino. “Questo consentirà diversi sviluppi, tra i quali anche gestire sempre di più in commons, ovvero beni effettivamente collettivi, in un modo nuovo. Per fare questo occorrerà agganciarsi, anche nella forestazione, a standard moderni, dalla sicurezza alla formazione”.

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