Immaginare e innovare, progettare sistemi produttivi in linea con i goals dell’ Agenda 2030 dell’ONU, guardare avanti e lavorare a un progetto mirato a definire una visione del territorio al 2031: questi i propositi di ‘#dieci: una visione per Parma e il suo territorio’ voluto dall’associazione Parmaiocisto! che dal 2016 riunisce impresa e cultura per sostenere e valorizzare le eccellenze del territorio: cibo, cultura, innovazione e formazione, turismo e sostenibilità ambientale.
Il progetto, che prende il nome di “#dieci: una visione per Parma e il suo territorio” è realizzato in collaborazione con Nativa, Regenerative Innovation Company che attraverso le proprie attività di ricerca, innovazione e consulenza strategica accelera l’evoluzione delle organizzazioni verso un paradigma sostenibile e rigenerativo.
Per il progetto sono stati coinvolti i circa 120 associati di “Parma, io ci sto!”, provenienti dal mondo produttivo del territorio e non solo, e alcuni rappresentanti del territorio tra cittadini ed esponenti del mondo accademico, istituzionale, culturale, economico e del non profit.
Il campione scelto è rappresentativo tanto dei giovani under 25 quanto degli adulti e degli over 70 in un’ottica di inclusione.
Gli associati e gli stakeholder sono stati invitati a partecipare a workshop durante i quali, con la guida dei professionisti di Nativa, verrà definita una visione per Parma concreta ed efficace rispetto alle sfide che il territorio affronterà nei prossimi anni, per un successivo piano di azioni concrete.
“La pandemia che ci ha travolti nel 2020 ha evidenziato la fragilità dei modelli economici esistenti, che non assicurano la creazione di valore positivo verso le persone, la società e l’ambiente – commenta Alessandro Chiesi, presidente di “Parma, io ci sto!”. Con questo progetto vogliamo trasformare la crisi che si è venuta a creare in un’opportunità di crescita per il nostro territorio, aprendo le porte a scenari futuri e sviluppando una proposta che potrà essere un modello condiviso di gestione dei territori. Fin dalla sua nascita la nostra associazione è impegnata in progetti che hanno al centro la qualità della vita promuovendo un nuovo modello di collaborazione pubblico-privato che auspichiamo diventi un’esperienza da condividere anche con altri contesti”.
Per questo progetto Nativa utilizzerà le più efficaci metodologie ed esperienze sviluppate a livello globale: un ovvio riferimento sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030 delle Nazioni Unite, (SDG-Sustainable Development Goals), ma anche la Donough Economics Framework e le metodologie di costruzione di scenari e programmazione come Future Search, così come l’esperienza delle EcoMunicipalities scandinave.
Altri modelli di riferimento sono il BES, sviluppato dall’ISTAT per misurare il Benessere Equo e Solidale, fino alla Gross National Happiness. Il tutto in linea con le nuove priorità espresse dall’Unione Europea nel programma Next Generation EU, che indica come priorità assolute la transizione ecologica e l’inclusione sociale.
Dopo un primo momento di presentazione all’interno di “Parma, io ci sto!”, il progetto è stato ufficialmente proposto agli associati lo scorso 24 febbraio che, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno condiviso idee e suggestioni sulla loro visione di Parma a 10 anni.
Il prossimo appuntamento è fissato per il 16 aprile, quando i rappresentanti del territorio saranno coinvolti nel workshop plenario che si svolgerà in modalità virtuale. La volontà dell’associazione è quella di organizzare in autunno un evento di restituzione dei risultati a tutta la città che, per quest’anno, è ancora Capitale Italiana della Cultura.
Eric Ezechieli, co-founder di Nativa dichiara: “Attraverso il progetto #dieci, Parma e il suo territorio si configurano come un laboratorio di innovazione di valenza nazionale e internazionale, in cui sarà possibile fare emergere il pieno potenziale delle numerosissime iniziative virtuose già attive. L’individuazione di riferimenti comuni, valoriali e operativi saranno elementi indispensabili per la creazione di una prosperità durevole e condivisa e di un terreno di confronto che aiuti tutti gli attori ad affrontare in maniera coordinata il momento di epocale trasformazione che stiamo vivendo. Un’esperienza che sarà preziosa per la città e il suo territorio e che ci auspichiamo possa ispirare altre comunità in Italia e nel mondo nel realizzare percorsi di innovazione analoghi.”