Si conclude sabato 27 febbraio, con la presentazione in streaming dalle ore 10 alle ore 24 sul sito www.lenzfondazione.it di Aeneis in Italia, la riproposta integrale e gratuita delle creazioni che nel 2011 e 2012 Lenz Fondazione ha realizzato a partire dall’Eneide di Publio Virgilio Nasone.
«L’arrivo in Italia di Enea sembra segnare l’inizio di un epos tragico che permane costante nella storia italiana» spiega Maria Federica Maestri in merito in merito alla creazione che comprende gli episodi #7 Il compenso, #8 Grigio piombo, #9 Nipoti, #10 Vari attacchi, #11 La piccina e #12 Spietato?«una guerra senza eroi, una violenza senza soggetto, un’architettura umana muta e incapace di sentimento. Così in una visione metastorica del conflitto originario, l’occupazione del Lazio da parte del pius Enea e la ribellione del giovane Turno disobbediente al nuovo ordine, si trasfigurano in un tempo appena passato, la notte luttuosa degli anni Settanta».
Aggiunge Francesco Pititto: «Termina il viaggio, lo scopo diventa reale. Sepolti i vecchi e i compagni dell’esilio occorre riprendere le armi per una nuova patria, una nuova terra per il domani.
La nuova Era impietosa la fanno i giovani, perché la pietà è ancora giovane nei loro pensieri. Prima l’atto e poi la parola, dopo la parola e poi l’atto. Geometrica potenza, precisa e veloce come gli dèi di ogni tempo hanno preteso. Sovrumana, bestiale e cuore pulsante di ogni storia degli uomini, raccontata e tramandata per vera e per falsa.
Generazioni contro, padri contro figli, verosimile estetico e vita vera, i moderni combattenti secondo i responsi dei loro oracoli e dei loro dèi hanno combattuto la loro battaglia, scritto la loro epopea letteraria, lasciato sul campo la loro giovinezza e i morti, lasciata la pietas per un domani che è oggi, senza alcun monumento eretto a rappresentare quel tempo.
Aeneis in Italia, l’Iliade di Virgilio, dopo l’incendio e l’esilio, dalla resistenza al Fato, una nuova Iliade italiana negli anni del Piombo, la guerra per il mondo nuovo in tutta Europa e la ricerca della patria di ognuno negli anni Settanta, verosimile e vero si sfidano nei corpi di due maschi e una femmina, con le sole armi del linguaggio e del corpo della parola».
«Lenz continua a rimescolare le carte del classico e del mito, riformando radicalmente il canone all’insegna del contemporaneo» ha scritto il critico teatrale Andrea Porcheddu in merito alla creazione interpretata da Valentina Barbarini, Roberto Riseri e Pierluigi Tedeschi, in scena insieme alla performance live del compositore elettronico Andrea Azzali.
«Quello di Lenz è come sempre uno spettacolo antinarrativo, fatto di suggestioni e salti, di immagini raffinate e brucianti e corpi in perenne movimento, qui vestiti e nudi come guerrieri antichi, sbattuti in terra, annullati da paesaggi ctoni, da concrescenze vegetali, distesi su pittorici tappeti di nature morte» gli ha fatto eco Massimo Marino sulle pagine del Corriere della Sera «Come sempre nei lavori di Maria Federica Maestri e di Francesco Pititto, ammirevoli per coerenza visionaria e per spregio di convenzioni e semplificazioni, il poema è solo uno spunto per associare, sceverare, rievocare e revocare, riflettere su una lunga scia di sangue che dall’antichità, attraverso la celebrazione monumentale dell’Ara Pacis, si trasmette a noi e si incrocia con lotte fratricide recenti, fino al terrorismo degli anni ’70. Senza mai nessuna concessione alla cronaca spicciola o alla narrazione lineare».
Habitat Pubblico, intenso progetto culturale e artistico di Lenz Fondazione nell’ambito del quale è stato riproposto il ciclo Aeneis, proseguirà nel mese di marzo con un focus dedicato alla storica attrice sensibile Barbara Voghera.
Per informazioni: 0521 270141 [email protected] | www.lenzfondazione.it.