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Laboratorio Parma 22 32: un progetto politico per immaginare insieme la Parma del futuro

di Titti Duimio


Ambiente, inquinamento, salute, welfare, qualità della vita e tutto ciò che fa la differenza nel benessere quotidiano al centro del progetto politico Parma 22 32 che oggi pomeriggio 2 gennaio è stato presentato online sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’iniziativa da Chiara Bertogalli, Caterina Bonetti e Manuel Marsico moderati dal giornalista Francesco Dradi.

“Laboratorio è un’idea per ridare una prospettiva al territorio. Durante il primo Lockdown sono emerse tante fragilità nella nostra città legate alle difficoltà sanitarie e sociali dovute alla mancanza di rispetto dell’ambiente-spiega Chiara Bertogalli manager di un’azienda locale e ambientalista, membro del direttivo scientifico di Possibile movimento di Civati- C’è bisogno di un progetto unitario per risolvere le criticità sia a livello personale che collettivo per generare un modello produttivo meno impattante e il mondo istituzionale non può stare a guardare.

Da qui l’esigenza di un confronto comune per individuare step decisivi e proporre soluzioni efficaci per ridurre l’inquinamento nella nostra città. Aeroporto Cargo e l’ampliamento del traffico aereo del Verdi, per esempio, vanno nella direzione opposta a quella consigliata da tutte le linee guida per abbattere le emissioni di CO2, e la nostra società non può più permettersi di escludere la natura dalle nostre vite.

Le città devono ripensarsi e adattarsi ai cambiamenti climatici anche a livello urbanistico, in un rapporto di integrazione e continuità tra centro e periferie ri-contemplando la natura come protagonista indispensabile.

Tante sono le associazioni che studiano e propongono soluzioni per abitare la quotidianità in modo più sano ed ecosostenibile e il nostro Laboratorio si mette a loro disposizione per trasformare insieme le idee in sistemi vincenti” conclude Chiara.

Servizi e welfare è il tema presentato da Caterina Bonetti, scrittrice, giornalista e consigliera comunale del Pd, “perché da solo non ce la fa nessuno”.

“Abbiamo troppo spesso dimenticato di mettere al centro la persona come individuo in rapporto alla comunità in cui vive, ‘efficienza performante’ era la parola d’ordine prima della pandemia senza alcuna attenzione per i singoli e ora ne paghiamo le conseguenze- spiega la Bonetti-Lavoro precario e assenza di tutele renderanno difficile il post pandemia e metteranno in evidenza i nuovi bisogni.

Anche per chi lavora in smart working c’è sicuramente bisogno di una serie di supporti sociali e di sostegno per la qualità della vita sia lavorativa che personale.

Rivedere il concetto di crescita e progresso in una dimensione che contempli le persone come reali e concreti beneficiari di una vita migliore in ogni suo aspetto.

Accoglienza e cura di chi è in difficoltà in tutte le sue sfaccettature, anche delle solitudini amplificate dal Lockdown, e Parma in questo è sempre stata attiva a livello associazionistico e ha molto da dire.

Parma deve tornare ad essere una città in cui tutti vorrebbero vivere- conclude la Bonetti- non solo per vetrine ed eventi ma per l’eccellenza del suo quotidiano. E da qui vogliamo partire con il nostro progetto.”

Chiude la presentazione Manuel Marsico studente universitario e presidente del circolo Il Post che con il suo intervento restituisce alla politica il ruolo centrale e nobile perso nei meandri dei ‘politicismi’ della nostra storia recente.

“ Il Laboratorio nasce per creare un legame diretto tra esigenze e risposte ai problemi del territorio, ma anche per restituire un senso di comunità partecipativa e di progettualità condivisa verso un’idea politica di futuro.

Lavoro, impresa e tempo libero sono temi che definiscono un progetto di vita e una visione comune è necessaria per definirne i contorni. Questo Laboratorio lo fa attraverso l’ascolto- spiega Marsico-I problemi dei singoli diventano spunto per trovare soluzioni e creare nuovi sistemi sociali funzionanti.
A Parma ci sono circa 25.000 studenti universitari che sicuramente impegnano il loro tempo a formarsi ma nel tempo libero quali sono le loro esigenze? E quali le proposte della città? Possono solo ‘consumare’ andando a bere qualcosa o riescono a nutrirsi anche di idee culturali e creare fermento indispensabile in città? Qual’è la funzione dell’aggregazione a Parma?

La nostra visione del mondo nasce dalle pratiche quotidiane e dalle pratiche sociali si arriva ad un modello ideale di società. Vorremmo un sistema cittadino che possa portare i giovani ad essere attivi e consapevoli delle scelte decisive della vita partecipata e dei suoi meccanismi democratici. Facciamo appello ai cittadini ma anche alla comunità intellettuale di questa città, se esiste” conclude Marsico.

5 quindi i tavoli di lavoro del Laboratorio di  Parma 22 32 che si propongono di aggregare idee e persone per risvegliare il senso politico comune di una Parma del futura:

  • Area della vita: salute, welfare, sicurezza e famiglia;
  • Area futura: infanzia, scuola, giovani, sport, scuola;
  • Area cult: cultura, gli eventi, informazione scientifica;
  • Area lavoro: assistenza ai lavoratori, alle imprese e al commercio;
  • Area verde e blu: città green, dalla mobilità al verde, dalle infrastrutture all’ impatto ambientale;

Tutti possono partecipare alla formazione di un pensiero collettivo per ora in modalità online sulla pagina Facebook e canale YouTube.

Per info: [email protected]

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